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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Agrigento

Lampedusa, picchiava e torturava i migranti: 23enne arrestato

Lʼuomo, individuato presso lʼhotspot dellʼisola siciliana, è sospettato di far parte di unʼassociazione per delinquere di carattere transnazionale dedita alla tratta di persone

Torture e sevizie perpetrate ai danni di migranti in un campo libico. Con queste accuse la polizia ha arrestato a Lampedusa un cittadino somalo sospettato di far parte di un'associazione per delinquere di carattere transnazionale "dedita alla tratta di persone, violenza sessuale, omicidi aggravati e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". La struttura teatro delle sevizie si trova nei pressi della zona agricola libica denominata Hudeyfa, dove i migranti - scrivono gli inquirenti - venivano privati della libertà personale prima di intraprendere la traversata in mare per le coste italiane.

L'uomo arrestato, un 23enne, è stato riconosciuto come uno dei principali responsabili di torture e sevizie perpetrati in Libia. "Al mio arrivo Mohamed il somalo era già nella struttura. Lui picchiava i migranti. Si divertiva ad umiliarci e a farci pesare la sua supremazia. Mi ricordo che una volta lo stesso libico, a cui la struttura appartiene, lo ha ripreso perché ci picchiava così forte da ridurci in fin di vita", racconta uno dei migranti vittima delle sevizie che il somalo compiva con tubi di gomma e minacciandoli con armi da fuoco.

L'arrestato, a Lampedusa, avrebbe minacciato le sue vittime, anche minorenni, al fine di convincerle a non denunciarlo alla polizia italiana. Ora si trova nel carcere di Agrigento.

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