Il maniaco di Firenze è un idraulico: "Crocifiggevo prostitute per rivalsa"
Fermato il presunto omicida di Andrea Cristina, la donna violentata e crocifissa lo scorso cinque maggio a Firenze. L'uomo sarebbe responsabile di altri casi simili. La confessione: "Sono un uomo finito"
FIRENZE - Incubo finito. La "bestia", come lo aveva definito il questore di Firenze Raffaele Micillo, è stato preso. Il presunto omicida di Andrea Cristina Zamfir, la giovane romena uccisa il cinque maggio alle porte di Firenze dopo essere stata violentata e crocifissa, è stato fermato in una casa nei pressi dell'ospedale Careggi.
Si tratterebbe di un idraulico di cinquantacinque anni, Riccardo Viti, che avrebbe già fatto le prime ammissioni. L'uomo è stato preso dalla polizia grazie alle indagini delle ultime ore che hanno permesso di stringere il cerchio attorno al maniaco. Decisive per l'identificazione del "mostro", le dichiarazioni di numerose prostitute del fiorentino.
Il cinquantacinquenne, infatti, sarebbe responsabile dell'omicidio di Andrea Cristina ma anche delle sevizie e delle violenze ad almeno altre tre prostitute, se non addirittura sei. L'idraulico al momento dell'arresto avrebbe reso una parziale confessione, dicendo agli agenti: "Ho fatto una sciocchezza per senso di rivalsa. Sono un uomo finito. Ora non mi salva nessuno".
Ad incastrare l'uomo è stato un furgoncino di colore chiaro che molte squillo avevano indicato agli investigatori come il mezzo di un cliente che amava un particolare gioco erotico, forse simile a quello che ha portato alla morte la giovane romena. Nella sua abitazione, gli agenti hanno trovato lo scotch - con il logo dell'ospedale Careggi - usato per legare le vittime. La compagna dell'uomo, secondo quanto appreso, lavora proprio in questo ospedale.
Soddisfatto il questore, Raffaele Micillo, che si è sbilanciato: "E' sicuramente - ha detto - responsabile del gesto e, probabilmente, degli altri fatti simili riscontrati precedentemente".
