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Sabato, 20 Aprile 2024
Pedofilia

Prete arrestato in Vaticano per pedofilia: "Poteva fuggire"

E' agli arresti domiciliari l'ex nunzio Jozef Wesolowski con l'accusa di abusi su minori e possesso di materiale pedopornografico

L'ex nunzio Jozef Wesolowski arrestato ieri in Vaticano con l'accusa di "abusi sessuali su minori e a possesso di materiale pedopornografico" sarà giudicato secondo il vecchio ordinamento visto che la nuova normativa in vigore dal 1 settembre del 2013, non può essere applicata "perché i fatti addebitati all'imputato oggi conosciuti sono precedenti all'entrata in vigore di tale legge".

Pene che per i reati contestati possono valutarsi intorno ai 6 o 7 anni di reclusione, "con la possibilità di variazioni per le aggravanti alla luce delle circostanze che risultino dalle indagini". Questo il quadro fornito sullo spinoso caso dal direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi che ha chiesto "riservatezza" sulla fase istruttoria del procedimento penale.

"Gli elementi di natura documentale e testimoniale su cui poggiano gli addebiti sono pervenuti al Promotore di Giustizia sia dagli atti del procedimento canonico, già attuato presso la Congregazione della Dottrina della Fede, sia dalla documentazione giunta dalla Repubblica Dominicana", ha spiegato in una nota padre Lombardi.

Wesolowski, che ha ricevuto un avvocato d'ufficio, può naturalmente esercitare il diritto di difesa tramite un avvocato di sua fiducia, mentre il Promotore di giustizia, "compiute le indagini ulteriori che riterrà necessarie e gli interrogatori opportuni dell'imputato assistito dal suo avvocato, potrà formulare al Tribunale la richiesta di rinvio a giudizio. Qualora questa sia accettata inizierà il processo".

I tempi per giungere alla prima sentenza richiederanno "alcuni mesi" e si prevede che si potranno attendere tra gli ultimi mesi di quest'anno e i primi del prossimo anno, prima dell'inizio del processo vero e proprio. "Il provvedimento degli arresti domiciliari, con la conseguente limitazione dei contatti, - ha spiegato ancora padre Lombardi - intende evidentemente evitare la possibilità dell'allontanarsi dell'imputato e il possibile inquinamento delle prove". Per quanto riguarda il procedimento canonico, l'appello alla sentenza di primo grado di "perdita dello stato clericale", ha ricordato ancora il direttore della Sala Stampa, è ancora pendente presso la Congregazione della Dottrina della Fede.

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