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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piacenza

'Ndrangheta in Emilia: arrestato anche il presidente del consiglio comunale di Piacenza

Maxi operazione nei confronti del sodalizio 'ndranghetistico operante in Emilia, storicamente legato alla nota famiglia mafiosa dei Grande Aracri, di Cutro, in provincia di Crotone

Le accuse, tutte ancora da dimostrare, sono pesanti. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi eseguiti dalla Polizia di Stato contro presunti appartenenti alle famiglie di 'ndrangheta legate ai Grande Aracri c'è anche Giuseppe Caruso, attuale presidente del Consiglio Comunale di Piacenza, ritenuto appartenente al gruppo mafioso. Una notizia che scuote il mondo politico locale.

Altri destinatari del provvedimento sono elementi di primo piano del'organizzazione 'ndranghetista emiliana, ritenuti ai vertici del clan operante nelle Province di Reggio Emilia Parma e Piacenza. Nell'ambito della stessa operazione è in corso di esecuzione un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dalla Dda di Bologna nei confronti dei principali appartenenti al gruppo criminale riguardante società, beni mobili ed immobili, e anche conti correnti.

'Ndrangheta in Emilia: tutti gli aggiornamenti

In queste ore la Polizia di Stato di Bologna, in collaborazione con quella di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, sta eseguendo una vasta operazione nei confronti del sodalizio 'ndranghetistico operante in Emilia, storicamente legato alla nota famiglia mafiosa dei Grande Aracri, di Cutro, in provincia di Crotone. I provvedimenti, emessi dal Gip presso il Tribunale di Bologna su richiesta della Dda sono eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza in varie  province dell'Emilia Romagna.

Operazione Grimilde: impegnati 300 donne e uomini della Polizia di Stato

Dalle prime ore di oggi nell'ambito dell'operazione, denominata Grimilde, sono impegnati circa 300 tra donne e uomini della Polizia di Stato appartenenti a tutti gli Uffici investigativi dell'Emilia Romagna, al Reparto Mobile di Bologna, al Reparto volo Emilia Romagna, al Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna, alle Unità Cinofile della Polizia di Stato. Sono in corso di esecuzione, in varie città d'Italia, anche 100 perquisizioni nei confronti di coloro che pur non essendo direttamente destinatari del provvedimento restrittivo emesso dall'Autorità Giudiziaria di Bologna sono risultati, nel corso dell'indagine, collegati al gruppo 'ndranghetistico operante in Emilia Romagna. I destinatari del provvedimento restrittivo sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento, truffa aggravata dalle finalità mafiose.

Salvini: "Avanti tutta contro i clan"

"Maxi operazione contro la 'ndrangheta in Emilia - commenta il ministro dell'Interno Matteo Salvini -  con un centinaio di perquisizioni in tutta Italia e arresti per associazione di stampo mafioso, estorsione, danneggiamento, truffa. Sul campo ci sono oltre 300 agenti. Grazie alle forze dell'ordine e in particolare al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, alla Squadra mobile di Bologna e agli inquirenti: nessuna tregua e nessuna tolleranza per i boss. Avanti tutta contro i clan".

M5s: "Piacenza, si insedi la commissione prefettizia"

 "Dopo quella sfociata nel procedimento 'Aemilia', un'altra maxi inchiesta scuote l'Emilia Romagna. Finora gli oltre 300 agenti impiegati nell'operazione 'Grimilde' hanno compiuto 16 arresti e sequestrato ingenti quantità di beni tra società, immobili e conti correnti. Arrestati anche gli uomini ritenuti a capo dell'organizzazione, Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri, tutti residenti a Brescello (primo paese sciolto per infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna), oltre al presidente del Consiglio comunale di Piacenza Giuseppe Caruso di Fratelli d'Italia. Come riportano fonti di stampa, quest'ultimo è accusato di appartenere alla famiglia 'ndranghetista e di aver agevolato, nella qualità di dirigente pubblico, una truffa per far ottenere fondi europei sull'agricoltura all'organizzazione" scrivono in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Antimafia.

"Un quadro che, purtroppo, non ci sorprende, anche in seguito a quanto appreso in occasione della nostra prima missione ufficiale a Modena, Reggio Emilia e Bologna. Il fenomeno delle mafie al Nord necessita di ulteriore approfondimento, analisi e dell'instancabile lavoro di magistrati e forze dell'ordine, ai quali rivolgiamo i nostri complimenti. Anche la Commissione Antimafia continuerà ad essere presente sul territorio e a tenere i riflettori puntati su queste vicende. Intanto chiediamo che al Comune di Piacenza si insedi la commissione prefettizia d'accesso" concludono.

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Giuseppe Caruso in una foto de IlPiacenza

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