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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Reggio Calabria

Timbrano il cartellino, poi vanno a fare la spesa o a giocare alle slot: le immagini

Beccati 13 "furbetti" alla sede di Taurianova dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Le indagini sono state eseguite con intercettazioni, riprese video e pedinamenti

Blitz anti assenteismo in provincia di Reggio Calabria. Timbravano il cartellino ma invece di lavorare andavano a giocare alle slot machine, al supermercato e, in alcuni casi, a eventi religiosi o a funerali: è l'accusa mossa dai finanzieri della compagnia di Palmi nell'inchiesta contro l'assenteismo, svolta sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Palmi, che ha portato a una misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di tredici dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria in servizio al "polo sanitario" di Taurianova.

Alle slot o a fare spesa: misure cautelari per 13 dipendenti dell'Asp di Reggio Calabria a Taurianova

Le indagini dei finanzieri di Palmi sono state svolte anche grazie a intercettazioni, riprese video (in fondo all'articolo), servizi mirati di osservazione, pedinamento e controllo e riscontri documentali. Ed è emerso - scrivono gli investigatori - che gli indagati, "approfittando, tra l’altro, della mancanza di controllo da parte dei rispettivi dirigenti, dopo aver timbrato il badge o firmato il foglio di presenza invece di lavorare si allontanavano in maniera sistematica e consuetudinaria". Non solo, perché oltre "all’assenza ingiustificata e reiterata nel tempo dal posto di lavoro", sottolineano i finanzieri, è emersa anche "l’inoperosità quotidiana di buona parte dei dipendenti che, in svariate occasioni, dopo aver timbrato, stazionavano per ore nell’atrio esterno" dell'Asp.

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Gli indagati, come ricostruiscono i finanzieri, "non solo non effettuavano le ore di servizio previste, ma addirittura attestavano falsamente di effettuare straordinario fino ad oltre 30 ore mensili". E’ il caso ad esempio di un indagato che, in orario pomeridiano, "arrivava in tuta all'Asp dove consegnava il proprio badge ad un collega compiacente che timbrava al posto suo per poi dedicarsi ad attività sportiva". In un altro caso, un indagato, d'estate è riuscito "a farsi certificare, con la compiacenza del medico di base, una condizione di malattia". In realtà - sempre secondo l'accusa - se ne andava al mare, in una località ionica del basso reggino, a godersi una giornata di relax.

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Secondo i finanzieri, dall'esame "della copiosa documentazione acquisita presso gli Uffici preposti alla liquidazione degli stipendi dei dipendenti nonché dalle dichiarazioni rese in atti dai responsabili degli uffici in questione" sono emerse "gravi inefficienze organizzative e gestionali rispetto alle modalità di controllo e rendicontazione delle presenze del personale impiegato nella struttura Asp in questione, tali da consentire la possibilità di adottare all’interno dei singoli uffici, in maniera arbitraria, variegate modalità di rendicontazione, in alcun modo rispondenti alle disposizioni previste".

Secondo le indagini della Guardia di finanza "in una delle articolazioni della struttura, non era adottato addirittura alcun sistema di rendicontazione e controllo delle presenze lavorative dei dipendenti". Nel corso dell’operazione sono state altresì notificate 38 informazioni di garanzia, che hanno riguardato i destinatari del provvedimento, nonché ulteriori 25 indagati.

"A fare la spesa o a giocare alle slot machine": beccati 13 furbetti all'Asp di Taurianova

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