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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Un quarto di secolo per l'assoluzione in primo grado: ora lo Stato dovrà risarcirli

Una vera e propria odissea giudiziaria per quattro uomini di Alghero (Sassari), e un esempio lampante di alcune disfunzioni del sistema italiano

Hanno atteso decenni: più di ventisei anni per un’assoluzione con formula piena in primo grado. Una vera e propria odissea giudiziaria per quattro uomini di Alghero (Sassari), e un esempio lampante di quelle disfunzioni del sistema giudiziario italiano che ciclicamente fano discutere il mondo politico. I quattro erano finiti sotto inchiesta nel 1991 (insieme ad altre persone) a seguito di un'indagine su un presunto traffico di sostanze stupefacenti, con un'ipotesi accusatoria che arrivava sino all'associazione a delinquere. 

L'odissea giudiziaria

Quattro anni dopo, nel 1995,  arriva l'udienza preliminare, ma il gup di Sassari annulla la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura e rimette gli atti al pubblico ministero, chiedendo ulteriori prove. Totale oblio per un quindicennio, sino al 2010, quando la Procura trasmette l'avviso di conclusione delle indagini e chiede di nuovo il rinvio a giudizio per tutti. A quel punto il gup accoglie la richiesta e dà il via libera al dibattimento. Si arriva così all'autunno 2017, quando sono stati assolti dal tribunale di Sassari perché "il fatto non sussiste".

Ora, a un anno dalla sentenza, la sezione staccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari ha stabilito che lo Stato dovrà risarcire a ciascuno di loro 600 euro per ogni anno di questa attesa insopportabile (circa 63mila euro complessivi). In giurisprudenza un lasso di tempo così ampio si chiama “irragionevole durata del processo” e la legge dà diritto – nel caso in cui si sia subìto un danno patrimoniale o non patrimoniale – di richiedere allo Stato “un’equa riparazione”. 

"Questo caso conferma quanta urgenza ci sia di intervenire per garantire ai processi una durata ragionevole, e che non è certo l'annullamento della prescrizione la strada perseguibile per una riforma che vada in questa direzione", dice all'Ansa uno dei legali che si è occupato della vicenda. I tempi ragionevoli per un pronunciamento in primo grado sono stimati in circa tre anni. I quattro cittadini hanno dovuto pazientare per più di un quarto di secolo.

La giustizia lumaca ci costa 40 miliardi l'anno

Proprio nelle ultime settimane ha fatto irruzione nel dibattito pubblico il tema dei tempi biblici del sistema giudiziario e processuale: la modifica dei tempi di prescrizione dei processi dovrebbe entrare in vigore solo a partire dal 2020.

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