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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attentato di Brindisi / Brindisi

Brindisi, si fa strada l'ipotesi di un mandante

Dopo l'arresto del benzinaio di Copertino, proseguono le indagini: Vantaggiato ha confessato, ma il movente non è ancora chiaro

BRINDISI - "Perché l'hai fatto?", hanno chiesto gli investigatori. Lui, Giovanni Vantaggiato, l'uomo fermato ieri e accusato di essere l'attentatore della scuola Morvillo-Falcone, ha alzato le spalle. Nessuna risposta esauriente. Le indagini sulla strage alla scuola di Brindisi proseguono, manca qualche tassello ma inquirenti e investigatori non hanno dubbi e la confessione del benzinaio 68enne di Copertino è ritenuta chiara: "Ho fatto io la bomba, l'ho trasportata, l'ho sistemata, l'ho fatta esplodere", avrebbe detto Vantaggiato nell'interrogatorio di mercoledì nella Questura di Lecce.


Dalle tre del pomeriggio fino alle 22 di ieri sera non ha detto nulla, poi ha confessato. È entrato nei dettagli della costruzione di quell'ordigno che è esploso davanti alla scuola uccidendo Melissa Bassi e ferendo altre cinque studentesse. "Ho fatto tutto da solo - avrebbe detto - ho svuotato le bombole, ci ho messo dentro la polvere pirica, dei fuochi d'artificio, l'ho fatto nel mio deposito". Un deposito rovistato in ogni angolo dall'altro ieri notte fino a ieri dagli investigatori che poi sono passati anche all'imbarcazione di 12 metri che l'uomo ha ormeggiata a Porto Cesareo.

Preciso e perfettamente consapevole, ha descritto minuziosamente e in modo ritenuto "attendibile" la preparazione dell'ordigno e la sistemazione all'ingresso della scuola Morvillo Falcone. Ma sul movente non ha voluto parlare, non lo ha dichiarato, non ha detto perché lo ha fatto, non rispondendo alle domande sul 'perché'. Eppure, ragionano gli inquirenti un movente, inteso come spinta all'azione ci deve essere, se un uomo carica una bomba in auto a Copertino, fa 60 chilometri, arriva a Brindisi, la piazza di fronte ad una scuola e il giorno dopo ritorna e la fa esplodere.

"I soldi non ci sono più, c'è la crisi", avrebbe detto in maniera confusa durante l'interrogatorio. Un uomo "arrabbiato col mondo" così come è stato descritto dagli inquirenti. Anche se non era in difficoltà finanziaria, la stabilità economica sembra infatti essere una sua ossessione. Ma si può arrivare a tanto se si è "arrabbiati con il mondo"?

Eppure alla domanda "perché l'hai fatto" non ha risposto. Non avrebbe mostrato pentimento, durante l'interrogatorio e dopo il 19 maggio ha continuato a fare la vita di prima. La strage di Brindisi sembra così il gesto isolato di un uomo "arrabbiato con il mondo", cieco della sua rabbia, tanto che il timore che potesse farlo di nuovo, anche se non subito, c'è stato, e il fermo ha messo fine a tale timore.

Intanto si fa sempre più strada l'ipotesi di un mandante della strage. Nel decreto di fermo di Vantaggiato, accusato di strage aggravata, è infatti contemplata l'ipotesi del coinvolgimento di altre persone e di un "committente". 

"Riguardo all'ipotesi della presenza di un'altra persona che potrebbe avergli detto di farlo - hanno spiegato gli inquirenti - allo stato l'unica indicazione si riferisce solo all'uso del plurale fatto più volte dal fermato nel corso dell'interrogatorio". Plurale utilizzato almeno "una o due volte"

Vantaggiato non ha infatti indicato un movente considerato "convincente". Da qui l'ipotesi di qualcuno ad armare la sua mano. Oppure l'eventuale committente (o complice) potrebbe anche aver condiviso quello stato di rabbia del 68enne.

 

 

 

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