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Venerdì, 19 Aprile 2024
CRONACA

Morte di Giuditta Perna: il mistero del telefonino

Nell'auto della studentessa trovata morta in provincia di Avellino c'erano soltanto le chiavi e la borsa. Oggi c'è l'autopsia

ROMA - Verrà effettuata oggi l'autopsia sul cadavere di Giuditta Perna, la studentessa di 27 anni scomparsa la settimana scorsa nell'avellinese. Il corpo è stato trovato ieri nel fiume Ofanto, tra i comuni irpini di Aquilonia e Monteverde.

Aspettando i risultati dell'autopsia, gli inquirenti seguono diverse piste. Sul cadavere non sarebbero stati trovati segni di violenza. Si tratta di un'ipotesi a cui non credono i genitori della ragazza. Il corpo di Giuditta è stato trovato in un'ansa del fiume Ofanto, in un punto dove non si superano i trenta centimetri di profondità. I carabinieri hanno notato sull'acqua un indumento di colore rosso, il giubbino che la ragazza indossava al momento della scomparsa.

Il corpo era ricoperto di rami trascinati in quel punto dalla corrente, che dista un chilometro e mezzo dal luogo in cui il pomeriggio del 21 gennaio scorso Giuditta Perna aveva parcheggiato la sua auto. La ragazza, studentessa universitaria alla facoltà di Economia dell'università di Perugia, stava tornando a casa, a Calitri, dopo aver trascorso la giornata a Monteverde in compagnia di amici.

Nella sua auto, lasciata aperta, è stata trovata la sua borsa, i suoi documenti personali ma non il telefonino, risultato spento dal momento della sua scomparsa e non ancora ritrovato. Carabinieri e vigili del fuoco, insieme a sommozzatori e agli uomini del nucleo alpino speleologico, hanno setacciato per giorni gli argini del fiume che, nel tratto irpino, soltanto in alcuni punti e in presenza di abbondanti precipitazioni, raggiunge la profondità massima di due-tre metri. Le ricerche si erano poi concentrate, senza esito, anche nelle zone di montagna circostanti.

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