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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Banche, il suicidio di Vicenza riapre la ferita: "E' un dramma senza fine"

Pensionato si toglie la vita travolto dal crollo dei titoli su cui aveva investito tutto. Tremila sos solo nel Nord-Est al numero a disposizione 24 ore su 24 di imprenditori e risparmiatori in crisi

Ha perso tutto e si è tolto la vita: è successo ad un pensionato 69enne che aveva investito i sui risparmi con la banca Popolare di Vicenza, poi il crollo del valore dei titoli da 60 euro a zero e la disperazione. Antonio Bedin ha provato a contattare alcuni avvocati, a partecipare ad assemblee insieme agli altri risparmiatori, poi il buio.
Il dramma che ha avuto come teatro il Sud-Est vicentino è lo specchio di una situazione che riguarda tanti investiti da una crisi economica e finanziaria che ha finito per terremotare le sicurezze di questa provincia così ricca e operosa. "Quando trovano la notifica di Equitalia o una chiamata inattesa da parte del commercialista è come se venissero investiti da una colata di cemento" racconta Emilia Laugelli, responsabile del servizio regionale "In Oltre" che gestisce il numero verde anti-suicidi creato dalla Regione Veneto su espresso decreto del governatore Zaia.

"IO NON SO PIU' COSA FARE" - 800 334343 è il numero verde a cui si sono rivolti più di 3000 tra imprenditori e risparmiatori che hanno visto la propria vita sconvolta per via della crisi finanziaria o per un investimento "sicuro" ma diventato ben presto un maremoto. "Chiamano sopratutto la sera, quando chiusi nella loro insicurezza si trovano soli a dover affrontare l'incubo in cui sono sprofondati -  spiega Lugelli  a Today.it - un servizio gratuito e unico in Italia creato nel 2012 per gli imprenditori in difficoltà e che dallo scorso dicembre si è aperto anche ad accogliere le richieste di aiuto degli investitori che hanno scommesso loro malgrado su banche poi finite con in conti in profondo rosso".

NORD-EST, EPICENTRO DEL TERREMOTO - "Vicenza, Padova e Treviso, sono queste le province epicentro di un vero e proprio sisma che mette in crisi le sicurezze cercate in una vita intera - spiega ancora Laugelli, psciologa come le 12 operatrici che rispondono 24 ore su 24 al numero verde - In quattro anni, dal Giugno 2012 quando è stato istituito il servizio, abbiamo ricevuto oltre 3000 chiamate e preso in carico 400 persone sull'orlo dell'abisso. Ad ogni chiamata gli operatori esperti in psciologia emergenziale e problemi burocratici amministrativi, assegnano un numero da 1 a 5 nella scala di rischio: per le valutazioni fino al terzo grado vengono forniti consigli e un'assistenza telefonica, a volte basta un semplice 'mi richiami quando vuole'. Molti sono coloro che tengono il bigliettino con il numero in tasca nella speranza di non dovere mai usarlo".

L'ASSISTENZA PSICOLOGICA -  "Nei casi in cui si valuta un rischio concreto è l'operatore a chiamare le forze dell'ordine, così come ad assegnare alle persone in difficoltà un operatore dedicato individuato tra gli psicologi operanti nelle provincia. Ma il cosidetto rischio 5, quello più grave e di pericolo di suicidio imminente, ha coinvolto casi che per fortuna abbiamo contato sulle dita di una mano, spiega Laugelli.

"Vittime del salva banche" in protesta a Roma

RISPARMIATORI DA SALVARE - Se il servizo, unico in Italia, è attivo da 4 anni, con un costo per la Regione Veneto di 160 mila euro l'anno, a mettere in allarme gli operatori è il caso dei risparmiatori travolti dalla crisi degli istituti di credito. L'allargamento del numero verde anche alle vittime delle truffe del risparmio gestito è infatti un servizio nuovo e non ancora pubblicizzato ma che ha già raccolto decine di chiamate. "Sono già oltre 40 le chiamate arrivate ai nostri telefoni da parte di pensionati o semplici correntisti travolti da una mal riposta fiducia nello sportellista: hanno investito in azioni il proprio Tfr o le proprie pensioni se non quando la propria casa, trovandosi con in mano solo una bicicletta - spiega la responsabile del servizio supervisionato dall'Usl 4 dell'alto vicentino - "Un maremoto a cui i nostri psicologi rispondono come si risponde nella rielaborazione di un lutto o di un trauma familiare. Ci sono persone che hanno perso tutto, ma che non per questo devono perdere la fiducia e continuare a vivere". 

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