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Martedì, 19 Marzo 2024
Il derby "truccato"

Bari-Lecce, chi "trucca" paga: risarcimenti ai tifosi per "danno di passione"

Il giudice del tribunale di Bari ha condannato Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta a un anno e sei mesi di reclusione: sarebbero stati loro a combinare il derby Bari Lecce con l'aiuto di Andrea Masiello. Disposto un risarcimento ai tifosi

BARI - Quel derby fu truccato. E per quel derby i colpevoli dovranno risarcire i tifosi e la loro "passione". La parola fine - dopo mesi di scandali, penalizzazioni, retrocessioni e polemiche - l'ha scritta il giudice del tribunale di Bari, Valeria Spagnoletti. L'esito della partita Bari-Lecce del maggio 2011, finita 2-0 per gli ospiti che con quei tre punti si salvarono, fu deciso a tavolino grazie a un accordo fra alcuni dirigenti salentini e il difensore barese Andrea Masiello, che con un autogol regalò il gol della sicurezza ai giallorossi. Il tribunale ha condannato l'ex presidente del Lecce, Pierandrea Semeraro, e l'imprenditore Carlo Quarta a un anno e sei mesi di reclusione. Nove mesi invece per Marcello di Lorenzo, ex amico di Masiello, e presunto intermediario per la combine. 

Saranno loro a dover risarcire i tifosi, che per quel derby subirono un "danno di passione". Gli imputati infatti sono stati condannati a pagare i danni ai tifosi, alla Figc e a Confconsumatori. Il giudice Spagnoletti ha riconosciuto un indennizzo di quattrocento euro per ognuno dei duecento tifosi che ha chiesto di essere rimborsato per il danno da passione subito. Mentre non ha quantificato il risarcimento complessivo per la Figc e Confconsumatori, lasciando che venga calcolato in separata sede davanti ad un giudice del Tribunale civile.

E' stato lo stesso giudice, però, a stabilire delle provvisionali, delle somme che, in attesa della giustizia civile, dovranno essere anticipate dagli imputati. Alla Figc cinquemila euro, a Confconsumatori mille euro. 

Semeraro e Quarta sono stati anche interdetti per sei mesi e non potranno rivestire incarichi dirigenziali in società sportive e nemmeno partecipare ad eventi sportivi. L'ex presidente del Lecce ha già annunciato che farà ricorso. 

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