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Martedì, 19 Marzo 2024
Immigrazione

Grillo chiude le frontiere: "Migranti portano malattie, no grazie"

Duro attacco del leader del Movimento cinque stelle: "Vogliamo reimportare la tbc, reimportiamola. Ma facciamolo alla luce del sole"

ROMA - L'Italia vince, almeno sulla carta, un set nell'interminabile match sull'immigrazione. Ma il leader del Movimento cinque stelle, Beppe Grillo, non si "rilassa" e attacca. Nel giorno in cui l'Italia riceve l'appoggio di Francia e Germania per l'operazione Frontex plus - il nuovo programma a guida Ue che punta al controllo delle frontiere e che sostituirà da novembre Mare Nostrum - il leader grillino mette nel mirino una sinistra "perbenista" colpevole, a suo dire, di ignorare il ritorno di malattie infettive in Italia. 

"Il passaparola di ieri con l'ingresso delle malattie infettive dall'Africa e il contagio di tbc di quaranta poliziotti finora accertati è caduto nel nulla - attacca subito -. Come se non fosse un problema nazionale il ritorno di malattie debellate da secoli in Italia". 

Lunedì, infatti, sempre sul blog del leader a cinque stelle era comparsa la denuncia di Igor Gelarda, segretario del Consap, sulle condizioni di lavoro degli agenti a diretto contatto con i migranti, a volte - denunciava il poliziotto - portatori di malattie infettive come la tubercolosi. 

"Per la tbc - continua Grillo - non esiste un vaccino che provveda una protezione affidabile per gli adulti, si trasmette per via aerea e le cure richiedono anni. Vogliamo reimportarla, reimportiamola! Ma facciamolo alla luce del sole, informando la popolazione che alla polizia non vengono forniti neppure gli strumenti minimi di profilassi. Qui - denuncia Grillo - per evitare il tabù del razzismo arriviamo alla situazione grottesca degli Stati africani che chiudono le frontiere tra loro per paura del diffondersi dell'ebola, che ha 21 giorni di incubazione, mentre noi le lasciamo spalancate senza fare alcun accertamento medico sui chi arriva da chissàdove nel nostro Paese".

Quindi l'attacco alla sinistra e il rifiuto di paragoni tra gli emigranti italiani e i migranti di oggi. "I triti e ritriti confronti degli italiani come popolo di migranti che deve comprendere, capire, giustificare chiunque entri in Italia, sono delle amenità tirate in ballo dai radical chic e dalla sinistra che non pagano mai il conto e da chi non vuole affrontare il problema. Quando i nostri bisnonni approdavano negli Stati Uniti, Paese della Libertà - conclude Grillo - dopo aver visto la Statua con la fiaccola accesa, venivano subito confinati a Ellis Island in quarantena".

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