"Berlusconi chiese ai servizi segreti di uccidere Gheddafi"
A svelare il retroscena è il Fatto Quotidiano: al momento dell'intervento Nato in Siria, Berlusconi era ritenuto troppo vicino al Raìs e per questo avrebbe chiesto di eliminarlo. Smentite dallo staff del Cavaliere
Un'amicizia troppo scomoda e pericolosa che avrebbe messo in pericolo lui stesso. Per questo Silvio Berlusconi, nel 2011, avrebbe chiesto al capo dei servizi segreti Gianni De Gennaro di uccidere il Raìs Gheddafi. A "sganciare" la bomba è il Fatto Quotidiano che cita una fonte diplomatica molto autorevole e vicina agli ambienti di sicurezza.
Il periodo sarebbe, più o meno, databile intorno a marzo 2011 quando erano cominciati i bombardamenti della Nato su Tripoli e quando i ricordi dei vertici romani fra il Colonnello e il Cavaliere in tenda a villa Pamphili erano ancora freschissimi. Proprio questi ricordi, che evidentemente imbarazzavano Berlusconi, avrebbero spinto l'allora premier a chiedere ai servizi segreti se fosse possibile "fare fuori Gheddafi".
A quanto pare un seguito non c'è stato, ma Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa, non esclude che un fondo di verità ci sia. "Non venivano certo a raccontarlo a me - ha commentato il fondatore di Fratelli d'Italia - ma è possibile. Berlusconi era preoccupato di trovarsi lui stesso in difficoltà perché considerato troppo vicino al leader libico".
Secca, però, è arrivata la smentita dello staff di Berlusconi. A prendere le difese dell'ex presidente del Consiglio è stato Paolo Bonaiuti: "Ma come si può sostenere che il presidente Berlusconi abbia soltanto pensato a un'infamia del genere? E' totalmente falsa, incredibile, assurda e inaccettabile".