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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Berlusconi, sì ai servizi sociali

Il procuratore generale di Milano ha dato il suo parere favorevole alla richiesta dei difensori di Berlusconi: la decisione finale - che arriverà tra i 5 e i 15 giorni - spetterà ora al tribunale di sorveglianza

MILANO - L’affidamento in prova ai servizi sociali come pena alternativa al carcere è un’ipotesi sempre più probabile per Silvio Berlusconi. Il procuratore generale di Milano Antonio Lamanna ha infatti espresso il proprio parere favorevole alla richiesta dei difensori di Berlusconi di affidamento in prova ai servizi sociali per l'ex premier.

La decisione finale spetta ora al tribunale di sorveglianza. Il collegio giudicante era formato dal presidente Pasquale Nobile De Santis, dal giudice relatore Beatrice Crosti e da due esperti. Nobile De Santis, uscito dall'aula al pianoterra, ha dichiarato che "la decisione verrà depositata da un minimo di 5 a un massimo di 15 giorni. Quando sarà notificata farò un comunicato".

Un orientamento non scontato quello del pocuratore Lamanna,  espresso durante l'udienza davanti al Tribunale di sorveglianza di Milano chiamato a discutere la modalità con la quale l'ex Cavaliere sconterà la condanna per il caso dei diritti tv Mediaset.

Lo scorso agosto Berlusconi è stato condannato per frode fiscale a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto. Se la richiesta di affidamento ai servizi sociali dovesse essere accolta, dai dodici mesi rimanenti potrebbero essere tolti altri 45 giorni. Berlusconi non era presente in aula e in questa occasione non è stato rappresentato dai suoi soliti avvocati, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, sostituiti per l’occasione da Angela Maria Odescalchi, nominata sostituto processuale da Ghedini, e dalla sua collega Michela Andresano.

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