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Venerdì, 29 Marzo 2024
CRONACA

Spara ai genitori della fidanzata, il biglietto del ragazzino: "Confesso"

Si aggrava la posizione del diciottenne in carcere perché accusato di aver ucciso la madre della fidanzata e ferito il padre ad Ancona. Il pm potrebbe imputare al ragazzo anche la premeditazione del reato di omicidio volontario

ANCONA - "Confesso l'omicidio di Fabio Giacconi e Roberta Pierini". E' la frase scritta in un biglietto sequestrato in casa dopo il fermo di Antonio Tagliata, il fidanzatino killer di Ancona. Un gesto, come ha rivelato lo stesso giovane al pm, compiuto per proteggere il padre da "eventuali indagini, dato che ha avuto problemi con la giustizia".

IPOTESI DI OMICIDIO PREMEDITATO - Parole pesantissime scritte dal giovane, su cui interviene anche l’avvocato Luca Bartolini che spiega come il suo assistito, preoccupato che i sospetti potessero ricadere sul genitore, si sarebbe assunto preventivamente la responsabilità di ciò che, di lì a poco, avrebbe fatto. Se le cose stanno davvero così, la posizione del giovane indagato potrebbe aggravarsi ulteriormente perché, a questo punto, il pm potrebbe imputare anche la premeditazione del reato.

Senza contare che questo biglietto entra in palese contrasto con le primissime dichiarazioni rese proprio da lui quando aveva sostenuto di aver reagito ad una presunta aggressione di Fabio Giacconi. Dunque Antonio Tagliata ha premeditato l’omicidio, lasciando così quei biglietti o ha sparato solo dopo che la discussione è degenerata? Qual è la verità? Nel primo caso, avrebbe inizialmente mentito agli investigatori. Nel secondo caso, quei biglietti non potrebbe averli mai scritti il diciottenne.

LE LETTERE AI FAMILIARI - Diventa sempre sempre più delicato dunque il compito degli inquirenti perché, oltre alle versioni discordanti dei due indagati, dovranno sciogliere anche questa matassa, che riguarda solo ed esclusivamente il maggiorenne, entrato in palese contraddizione con se stesso. Sempre nell'abitazione della famiglia Tagliata, Antonio avrebbe lasciato tre lettere indirizzate al padre, alla madre e ai fratelli: parole in cui il ragazzo chiede scusa per l’assassinio che sta per mettere in atto. E proprio mentre i genitori stavano interpretando quelle parole per una dichiarazione di suicidio, avvisando così le forze dell’ordine, a pochi chilometri da lì, rimbombavano i colpi di pistola in via Crivelli. (da AnconaToday)

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