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Giovedì, 28 Marzo 2024
Malattie

Bimba uccisa da malaria: colpita dallo stesso parassita dei due bimbi ricoverati a Trento

Resta però da capire come la piccola Sofia Zago abbia contratto la malattia. Secondo l'ospedale non c'è alcuna "evidenza di contatto" con i bimbi africani ammalati. L'ipotesi più probabile è quella della così detta 'zanzara in valigia'. Burioni: "Caso inquietante, entomologi subito al lavoro"

Omicidio colposo a carico di ignoti. E’ questa l’ipotesi di reato su cui indaga la Procura di Trento per verificare se vi siano responsabilità penali nella morte della piccola di 4 anni Sofia Zago, deceduta per malaria a Brescia dopo essere stata ricoverata nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Trento.

Non è stato ancora accertato in che modo la piccola abbia contratto la malattia, ma nelle ultime ore sono emerse novità importanti. Secondo Nunzia Di Palma, direttrice dell'unità operativa di pediatria dell'ospedale di Trento, il parassita che ha causato la malaria alla piccola Sofia, sarebbe infatti lo stesso che aveva fatto ammalare due bimbi di ritorno dal Burkina Faso che erano in pediatria negli stessi giorni della piccola.

Non solo. Oltre ai due bambini africani, all'ospedale di Trento c'erano anche la mamma e un fratello più grande, ricoverati nel reparto degli adulti. Sia la mamma che i bambini sono guariti e sono stati dimessi. Il parassita in questione è il Plasmodium falciparum, "ma - spiega la dottoressa Di Palma - possono esserci diversi ceppi. Da appurare è quindi se sia o meno lo stesso. Di questo si sta occupando l'Istituto superiore di sanità".

Nessuna zanzara in ospedale a Trento

Resta da capire come abbia fatto la piccola a contrarre la malattia. La malaria infatti non si contagia da uomo a uomo e sono rarissimi i casi di contagio per trasfusione o siringa contaminata. Nelle quattro trappole installate nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Trento non sono state trovate zanzare anofele. Non è detto però che non ce ne fossero nei giorni n cui la piccola Sofia è stata ricoverata. 

Paolo Bordon, direttore generale dell'Azienda per i servizi sanitari della Provincia di Trento, ha detto in mattinata che al momento non c'è alcuna "evidenza di contatto" con i bimbi africani ammalati, per cui "gli esperti dicono che prenderebbe più piede l'ipotesi della 'zanzara nella valigia', proprio dei piccoli pazienti del Burkina Faso".

Le ipotesi sul contagio

Le ipotesi finora aperte sono diverse: una zanzara vettore potrebbe essere stata trasportata inconsciamente da un viaggiatore di ritorno da un Paese tropicale, un fenomeno conosciuto come "malaria da aeroporto", poichè alcuni casi si sono verificati, non in Italia, in persone che abitano in prossimità di aeroporti. La zanzara può vivere però anche diversi giorni quindi potrebbbe essere stata trasportata, in linea teorica, da qualsiasi aeroporto italiano.

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Potrebbe trattarsi del primo caso di Falciparum trasportato nelle ghiandole salivali di una zanzara autoctona oppure del primo caso di zanzara Anopheles presente in Italia dagli anni '50  ad oggi. In entrambi i casi, per quanto riguarda queste ultime due ipotesi, si tratterebbe di un'assoluta novità.  In Italia, infatti, le zanzare anofele “sono davvero pochissime, persistenti in Sicilia e Toscana, ma non ci sono serbatoi di malaria nel territorio italico”, ha spiegato l’entomologo Gianumberto Accinelli a TgCom24.

Non si esclude che la piccola possa aver contratto la malattia in ospedale, lo ha ribadito anche il ministro Lorenzin, e questa è l'ipotesi più grave. Esperti ministeriali e medici di tre Aziende sanitarie (trentina, veneta e lombarda) sono al lavoro per  scongiurare quest'ultima ipotesi.

Burioni: "Malaria in Italia? Sarebbe un guaio terribile"

"Questa è una notizia davvero inquietante", ha commentato su Facebook Roberto Burioni, noto virologo dell’Istituto San Raffaele di Milano. "Il motivo per cui la notizia ci deve preoccupare molto è dovuta al fatto che questa piccola sfortunata non si è mossa dall’Italia. Per cui ha contratto la malattia nel nostro paese, cosa che negli ultimi anni non è mai avvenuta". 

"La malaria – ha spiegato Burioni – viene trasmessa con efficienza da particolari zanzare che prima pungono un malato e pungendo poi un individuo sano gli traasmettono la grave malattia. Ebbene, per quanto ne sappiamo queste zanzare in Italia non dovrebbero esserci in numero sufficiente a trasmettere la malattia, considerato il basso numero di casi di malaria. Come possiamo spiegare allora questa morte? Come è stata contagiata la bambina? Escludendo l’eventualità di una trasfusione contaminata (evento estremamente improbabile), la piccola potrebbe essere stata punta da una zanzara arrivata con un aereo proveniente da paesi a rischio oppure – ed è questa la cosa che ci deve preoccupare – le zanzare in grado di trasmettere la malattia con efficienza sono tornate ad essere in numero sufficiente per trasmettere la malattia nel nostro paese e noi non lo sappiamo ancora. Questo sarebbe davvero un guaio terribile, ed è indispensabile che gli studiosi di zanzare (gli entomologi) si mettano subito al lavoro per escludere questa possibilità".  

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