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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Casamonica l'erba cattiva di Roma: estorsioni e spaccio, 31 arresti. Tra le vittime anche Marco Baldini

Il ruolo apicale è stato attribuito a Giuseppe Casamonica. Arrestato anche Vulcano Spada. Racconta tutto RomaToday

Elicotteri tra Tuscolano, Cinecittà e Appio, e blitz di 250 Carabinieri oggi a Roma. All'alba del 17 luglio i militari, a termine dell'operazione Gramigna, hanno arrestato membri delle famiglia Casamonica, molti dei quali a Porta Furba.

Spaccio, estorsioni e usura il business principale del gruppo criminale il cui ruolo apicale di promotore è stato attribuito a Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa 10 anni di detenzione.  

Operazione Gramigna 

Il nome dell'operazione, 'Gramigna', lo ha spiegato in conferenza stampa il tenente colonnello del Gruppo Carabinieri di Frascati Stefano Cotugno: "La Gramigna è una erba infestante, detestata dai contadini poiché ovunque si diffondeva proliferava velocemente e rovinava le colture. Una pianta che si insinua tra le erbe buone ed è difficile da estirpare. L'accostamento allo stile dei Casamonica è facile farlo".

Arrestati 31 Casamonica, 6 ricercati

Il blitz ha consentito di eseguire 37 misure cautelari in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti ai quali viene contestato anche l'articolo 416 bis, "per avere costituito e preso parte all'associazione mafiosa denominata clan Casamonica". Dei 37 provvedimenti eseguiti sono 31 con altri 6 soggetti attivamente ricercati. 

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I soggetti, di cui 6 fanno di cognome Spada e 16 Casamonica sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti ed altro, tutti commessi con l'aggravante del metodo mafioso. 

Arrestato anche Domenico Spada detto Vulcano

Fra gli arrestati anche appartenenti ai cugini Spada, alcuni dei quali abitanti in vicolo di Porta Furba. Fra essi anche il noto pugile, ex campione italiano, Domenico Spada, detto Vulcano. Il pugile, che da poco era tornato a combattere sul ring, già nel 2014 e nel 2015 aveva avuto guai con la giustizia per episodi di usura. 

Le manette sono scattate anche per un calabrese di San Luca affiliato ad una nota famiglia mafiosa degli Strangio operante nella locride che rappresentava uno dei canali di rifornimento della cocaina per i Casamonica attestati a Porta Furba. Il gruppo sinti comprava la droga dalla 'Ndrangheta per poi spacciarla nella zona sud est di Roma.

Il video dell'operazione Gramigna

Le indagini iniziate nel 2015

Le indagini sono state avviate nell'estate del 2015, ancor prima degli sfarzosi funerali di Zio Vittorio, ed hanno permesso di documentare l'esistenza di un'associazione mafiosa autoctona strutturata su più gruppi criminali, prevalentemente a connotazione familiare, dotati di una propria autonomia decisionale, operativa ed economica e dediti a vari reati.

Nel corso delle attività, che si sono basate anche su una ricostruzione storica dei procedimenti penali che negli anni hanno riguardato a vario titolo alcuni componenti del nucleo familiare documentandone anche i legami nel tempo con altre organizzazioni criminali di stampo mafioso insediatesi nel territorio capitolino, è emerso come il "clan Casamonica" si avvalga tuttora di una forza numerica che, unita alla totale chiusura verso l'esterno, alla disponibilità di armi ed all'utilizzo di una lingua difficilmente decifrabile, conferisce forza al gruppo, permettendo ad ogni singolo appartenente di avere atteggiamenti di prevaricazione e minacciosi nei confronti dell'esterno, avvalendosi anche della forza intimidatrice oramai insita nel nome Casamonica. 

Gli affari nella zona sud-est della Capitale

Le indagini, che per la prima volta nello specifico ambito si sono avvalse anche delle dichiarazioni rese da un testimone e da un collaboratore di giustizia rigettata dai Casamonica, hanno documentato una fiorente attività di spaccio nella zona sud-est della Capitale, con canali di approvvigionamento anche dalla Calabria, nonché numerosi episodi di estorsione ed usura in danno di commercianti ed imprenditori, del posto e non, che a loro si sono rivolti nel tempo per prestiti di somme di denaro, anche consistenti, stabilendo di fatto con i creditori un legame a vita.

I nomi di tutti gli arrestati

Anche Marco Baldini nella morsa dell'usura dei Casamonica

Si è accertato, infatti, che le persone offese, una volta ricevuto un prestito dai Casamonica non riescono praticamente più a sottrarsi alle richieste di denaro da parte degli indagati, che continuano anche a distanza di anni e che, ad un certo punto, assumono innegabile matrice estorsiva in quanto sono oggettivamente prive di ogni giustificazione e si fondano esclusivamente sulla forza di intimidazione del gruppo, che spesso non ha neanche la necessità di far ricorso a minacce esplicite per ottenere la consegna di quanto indebitamente preteso.

Tra le vittime anche il presentatore radiofonico Marco Baldini. Secondo quanto è emerso nella conferenza stampa, l'ex spalla di Fiorello compare tra le persone che avrebbero chiesto denaro in prestito alla famiglia sinti. 

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