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Giovedì, 25 Aprile 2024
Omicidio Yara

Yara, Bossetti parla in aula: "Sono un padre, non un assassino"

Davanti ai giudici del Tribunale di Brescia il carpentiere ha ribadito la sua innocenza: "Non ho mai visto quella ragazza"

"Non ho mai visto quella ragazza, non sono un assassino, sono un padre di famiglia". È cominciata, davanti ai giudici del tribunale di Brescia, l'udienza a carico di Massimo Bossetti - il muratore di Mapello accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio - in cui si discute la sua richiesta di scarcerazione dopo la bocciatura da parte del gip di Bergamo. 

Bossetti aveva espresso il desiderio di essere in aula per rilasciare alcune dichiarazioni spontanee, e così è stato. Davanti ai giudici il carpentiere ha ribadito la sua innocenza dicendo di non capire "tutto questo accanimento da parte della Procura''. E' stato a quel punto - riporta l’Ansa - che il presidente del Tribunale gli ha chiesto di guardare i giudici e non il pubblico ministero, come stava facendo.

LA TESI DELLA DIFESA - Il legale di Bossetti, Claudio Salvagni, farà leva sulle discrepanze tra il Dna mitocondriale trovato sul corpo di Yara Gambirasio (che non è riconducibile a Bossetti) e quelli sul Dna nucleare. Secondo gli inquirenti la corrispondenza del Dna nucleare - quello che dà indicazioni specifiche su ogni individuo - non lascia però alcun margine di dubbo: Bossetti, quel 26 novembre 2010, era nel luogo in cui fu uccisa Yara.

​FILMINI HARD NEL PC - Quanto alle ricerche sul computer di Bossetti riguardanti filmati hard di ragazzine, secondo i legali del muratore potrebbero essere state generate automaticamente.

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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