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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo Bossetti, parla la fisioterapista della palestra: "C'era un uomo molesto"

La difesa del muratore di Mapello cita una fisioterapista che lavora nella palestra dalla quale scomparve la ragazzina. Ecco la sua testimonianza

Nell'udienza del processo sull'omicidio di Yara Gambirasio, la difesa di Massimo Bossetti - l'uomo accusato dell'omicidio della ragazzina di Brembate Sopra - ha citato una fisioterapista che lavora nella palestra dalla quale la tredicenne scomparve il 26 novembre del 2010.

La donna, che con un collega ha lo studio all’interno dell’impianto sportivo, ha ricordato come circa una settimana prima del giorno in cui scomparve Yara, un paziente, un cittadino straniero, durante una seduta le aveva rivolto alcuni apprezzamenti che non gli erano piaciuti e pertanto aveva deciso di interrompere la seduta stessa. Lo stesso uomo, nel pomeriggio in cui Yara scomparve, si ripresentò nello studio.

“Stavo trattando un altro paziente – ha raccontato la fisioterapista – e lui bussò alla porta dicendo di volermi vedere, non so se per fini personali o professionali”. Gli dissi che doveva prendere appuntamento alla reception - ha proseguito - Quando sono uscita dalla stanza non c’era più”.

Il pm Letizia Ruggeri ha detto che, subito dopo la deposizione della donna, nel 2011, l’immigrato era stato perquisito, intercettato ed erano stati sentiti alcuni suoi parenti ma non era emerso nulla in relazione al delitto della ragazza. Il processo è ricominciato alle 15 con la testimonianza a porte chiuse del figlio di Massimo Bossetti, minorenne. All’inizio della vicenda fu già coinvolto un marocchino, Mohamed Fikri, che in seguito fu totalmente scagionato da ogni accusa.

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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