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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il caso

"Bossetti è innocente, prelevate altro Dna dagli slip di Yara"

La difesa ha chiesto che sia nuovamente prelevato il Dna trovato sul corpo di Yara Gambirasio che le analisi attribuiscono a Massimo Bossetti. Presentata un'istanza di scarcerazione

ROMA - Massimo Bossetti è in carcere dal 16 giugno per l'omicidio di Yara Gambirasio. E oggi i suoi legali hanno depositato un'istanza di scarcerazione al gip di Bergamo. In tre mesi, secondo gli avvocati, non sono emersi altri elementi a carico dell'accusa: per questo chiedono che vengano ripetuti gli esami sul Dna, con una nuova estrazione del materiale sui leggings e sugli slip indossati da Yara la sera della sua morte.

Bossetti si trova in carcere in quanto il suo Dna è stato trovato sui leggings e sugli slip della 13enne scomparsa da Brembate di Sopra il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa in un campo di Chignolo d'Isola esattamente 3 mesi dopo.

A suo carico c'è anche il fatto che, nel pomeriggio della scomparsa, il suo cellulare agganciò la stessa cella a cui si era agganciato quello della ragazza. Sul corpo di Yara, inoltre, furono trovate tracce di materiale edile e Bossetti è, appunto, un muratore.

I difensori di Massimo Bossetti, nell'istanza di scarcerazione per il loro assistito, hanno compiuto «un'attenta rilettura» dei dati alla base dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Yara Gambirasio. Sulla scorta di questa rilettura, per gli avvocati, «non vi sono gravi indizi di colpevolezza».

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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