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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sfruttamento

Puglia, Cgil denuncia: “Bracciante morto e corpo occultato da caporali”

Si tratta di un trentenne originario del Mali che lavorava nelle campagna di Rignano Garganico, in provincia di Foggia: il cadavere è scomparso. Secondo il sindacati i caporali lo avrebbero sepolto nei campi

L'ennesima storia di morte dalle campagne, dove lo sfruttamento dei braccianti è all'ordine del giorno, soprattutto durante la stagione estiva. Ma questa volta c'è il morto ma non c'è il cadavere: così ha denunciato il coordinatore del dipartimento Immigrazione della Flai-Cgil Puglia, Yvan Sagnet. Il bracciante sarebbe un trentenne originario del Mali, che lavorava nelle campagne di Rignano Garganico, vicino Foggia. Come quella di tanti lavoratori sfruttati nei campi, la sua sarebbe stata una morte tragica: sarebbe morto "crollando all’interno di uno dei 57 cassoni di pomodori che aveva raccolto: il corpo dell’uomo potrebbe essere stato occultato dai caporali", dice Sagnet. Ma il cadavere non si trova "negli obitori né di San Giovanni Rotondo né di Foggia. Quindi è molto probabile sia stato sepolto dai caporali nel ghetto oppure nascosto con qualche altro espediente". 

I VILLAGGI GHETTO - A Rignano Garganico c'è un vero e proprio ghetto: un villaggio creato dai migranti che vivono in capanne auto-costruite, realizzate con materiali di fortuna come lamiere e cartoni. Le condizioni igieniche sono spesso precarie: "Ora – aggiunge Sagnet – stiamo cercando di conoscere il nome dei migrante che ha perso la vita anche per far far partire una denuncia di occultamento di cadavere, ma è difficile avere informazioni poiché i caporali hanno spaventato a morte i lavoratori che, anche se parlano dell’episodio, hanno paura a dire il nome e il giorno preciso di quando è avvenuto il suo decesso".  Anche i “responsabili del 118 – prosegue Sagnet – dicono di avere difficoltà a fare verifiche, e ci hanno chiesto una richiesta formale, da parte di un nostro legale, per far partire una ricerca ufficiale nei loro archivi".

Negli scorsi giorni, nel frattempo, i carabinieri hanno avviato una serie di controlli in provincia di Foggia per contrastare l’utilizzo di manodopera irregolare e lo sfruttamento di lavoratori. Il bilancio è stato di trentadue aziende irregolari su 61 controllate, 430 lavoratori agricoli identificati dei quali 71 risultati irregolari e 64 occupati in nero, 6 aziende agricole sospese dall’attività imprenditoriale.

FOGGIA: I NUMERI DEL LAVORO NERO NEI CAMPI

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