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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Rimini

Caccia al branco, dopo la ragazza hanno stuprato una trans: "Nessuna traccia di umanità"

Riviera romagnola "sotto shock". Quattro ragazzi sono gli autori di due brutali violenze sessuali messe a segno nella notte tra venerdì e sabato. La testimonianza della prima vittima: "Volevano attaccare bottone, poi la furia". Il Comune di Rimini: "Modalità disumane, da arancia meccanica"

E' caccia al branco in riviera romagnola. Quattro ragazzi sono gli autori di due brutali violenze sessuali messe a segno nella notte tra venerdì e sabato a Rimini. Dopo quello della 26enne polacca, stuprata a turno sulla battigia del Bagno 130 sotto gli occhi del fidanzato, il gruppo si è allontanato dalla battigia e, arrivato a ridosso della Statale 16 Adriatica nei pressi di una nota discoteca di Miramare, si è imbattuto in un transessuale peruviano. 

Trans stuprato sulla Statale 16

I quattro giovani, col cappuccio delle felpe calato sul volto, hanno aggredito lo straniero e abusato di lui per poi rapinarlo e lasciarlo semincosciente nei pressi di un fossato. Secondo gli inquirenti della squadra Mobile della Questura di Rimini, che indagano sulla duplice violenza, non ci sono dubbi: gli autori sarebbero gli stessi di entrambi i fatti.

Stupri a Rimini, è caccia al branco

Prima la violenza al Bagno 130

Il primo feroce stupro si è consumato sulla spiaggia di Rimini. Vittima della violenza del branco una ragazza, na 26enne turista polacca, arrivata in Riviera col fidanzato coetaneo insieme a un gruppo di connazionali. Dalle prime ricostruzioni, la coppia si era ritrovata verso le 4 sulla battigia del Bagno 130, a Miramare, in cerca di intimità: è stata avvicinata da un gruppo di stranieri che l'ha accerchiata. Se la sono presa prima col ragazzo, massacrandolo di pugni per rapinarlo, per poi lasciarlo a terra stordito. Il gruppo di stranieri ha quindi aggredito la giovane che, trascinata in mezzo ai pedalò, è stata violentata a turno dai quattro. Solo all'alba l'incubo è finito e, appena il branco si è allontanato, le vittime sono riuscite ad arrivare sul lungomare Spadazzi dove alcuni passanti, vedendoli insanguinati e sotto choc, hanno chiamato la polizia facendo accorrere sul posto le Volanti della Questura.

Le indagini

La 24enne, comprensibilmente provata, è stata trasportata al pronto soccorso dell'Infermi dove è stato immediatamente attivato il protocollo sanitario in caso di violenza sessuale e l’assistenza psicologica mentre, il ragazzo, è stato medicato per una frattura facciale e diverse ecchimosi. Il giovane è stato poi portato in Questura dove, gli inquirenti, hanno raccolto la sua testimonianza iniziando così la caccia agli autori. Sulla spiaggia sono intervenuti gli esperti della polizia Scientifica che hanno repertato gli indumenti trovati sulla sabbia e acquisito le immagini delle telecamere a circuito chiuso che sorvegliano il Bagno 130. Al momento gli investigatori stanno vagliando diverse ipotesi e il Comune di Rimini, in un appello diffuso nella mattinata di sabato, ha chiesto ai cittadini di collaborare con le forze dell'ordine. Allo stesso tempo, da palazzo Garampi arriva la solidarietà e la vicinanza alle due vittime. "Gli autori dell'aggressione dello stupro erano, spero di non essere smentito dalle indagini, reduci da una notte di sballo con abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti". A riferirlo all'Ansa è il Questore di Rimini, Maurizio Improta.

Il racconto della vittima dello stupro

"Prima volevano attaccar bottone, poi siamo andati sulla sabbia, hanno picchiato il mio amico e mi hanno portato in riva al mare per…": queste le drammatiche parole della ragazza violentata in spiaggia, riportate dal Corriere della Sera.  Il ragazzo, anche lui un polacco di 26 anni, ha raccontato di essere stato colpito con una bottiglia: "Cercavo di capire cosa volevano quei ragazzi, quando l'ho capito è stato troppo tardi, mi hanno colpito con una bottiglia".

"Nessuna traccia di umanità"

Anche l'assessore alla Polizia Municipale Jamil Sadegholvaad ha fatto visita, presso l'ospedale Infermi di Rimini, alla coppia aggredita. "Ho voluto portare di persona a nome di tutta la comunità riminese- dice l’assessore Sadegholvaad - la nostra solidarietà e la totale vicinanza ai due ragazzi. Come Comune di Rimini ci siamo resi disponibili a fornire ogni aiuto e sostegno,  materiale e immateriale, alle due vittime. Abbiamo attivato insieme all'Ausl il protocollo per la presa in carico delle  vittime di violenza. Abbiamo coinvolto le associazioni per  fornire tutto l'aiuto necessario alla coppia, a partire dal supporto psicologico, e nelle prossime ore avvieremo la procedura per attivare l'iter della legge che sostiene anche economicamente le vittime di violenza.  Ai due ragazzi ho rappresentato la vicinanza della nostra città che non ha nulla a che fare con questo crimine orrendo con modalità disumane da 'arancia meccanica', e per il quale auspichiamo che al più presto i responsabili siano assicurati alla giustizia.  Faccio ancora appello ai cittadini per fornire alla polizia ogni evento utile che porti all'individuazione e all'arresto di quelli che non possono neanche essere definiti bestie, non avendo alcuna traccia di umanità".

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