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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcioscommesse

Calcioscommesse, gli arresti non chiudono la partita I pm: "Altri incontri sospetti"

Dopo le manette scattate per Andrea Masiello, ex calciatore del Bari che contribuì a falsare l'esito del derby con il Lecce, l'inchiesta si sposta su altri match e altri calciatori

"Abbiamo individuato alcune partite sospette". Così il procuratore di Bari, Antonio Laudati, conferma come gli arresti di ieri non chiudono la questione 'calcioscommesse': "Abbiamo verifiche patrimoniali, documentali e testimoniliali. Ci saranno ulteriori sviluppi e sno in corso accertamenti sul presunto coinvolgimento delle società calcistiche". Quali il procuratore non lo dice in maniera esplicita, ma è evidente che il primo obiettivo è identificare il faccendiere salentino che consegnò a Masiello, Carella e Giacobbe 230mila euro come compenso per l'autogol "volontario" che lo stesso ex capitano del Bari realizzò permettendo al Lecce di vincere il derby.

Gli altri giocatori coinvolti - Poi c'è il fronte dei giocatori, quelli già indagati a Bari - Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio, Marco Rossi, Abdelkader Ghezzal, Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte - e quelli di cui si sta occupando la procura di Cremona. Perchè di una cosa sono assolutamente convinti gli inquirenti e gli investigatori: Masiello non ha agito solo e non è certo l'unico giocatore coinvolto.

Sembrano invece non entrarci nulla i due calciatori oggi della Juve Simone Pepe e Leonardo Bonucci, all'epoca dei fatti rispettivamente all'Udinese e al Bari. Dei due parla Masiello nell'interrogatorio del 24 febbraio scorso. "Quando ero in ritiro con i miei compagni di squadra - mette a verbale - Salvatore Masiello (altro giocatore del Bari, ndr) in hotel ad Udine telefonò al calciatore Simone Pepe per tentare di coinvolgerlo nella combine. Ma questi si rifiutò di aderire alla proposta". Bonucci, sempre secondo l'ex compagno di squadra, si sarebbe invece mostrato "disponibile" a alterare Udinese-Bari, assieme ad altri giocatori. Versione smentita dalla juventino: "Le affermazioni di Masiello sono assolutamente false, perchè la settimana prima della partita ero stato lontano dalla squadra in quanto convocato in Nazionale. Escludo categoricamente di aver ricevuto queste proposte".

Sistema basato sul contributo dei calciatori - Che il sistema funzioni solo con il "contributo vitale di alcuni calciatori", è per il gip una certezza. Perchè, scrive, sono loro che "scendono materialmente sul campo di gioco" e sono loro che "possono condizionare il risultato tecnico", disponendo di "conoscenze adeguate all'interno del movimento calcistico nazionale". Ed infatti "più calciatori del Bari, sul finire della stagione 2010-11 erano ormai sul 'sul mercato': non già nel senso calcistico del termine, ma nella deteriore accezione mercantile dell'espressione, essendo pronti alcuni beniamini della curva Nord a fare mercimonio delle proprie, invero sbiadite, prestazioni professionali in favore del miglior offerente pur di conseguire un utile in denaro".

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