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Venerdì, 29 Marzo 2024
Canone Rai

"Pagheremo il canone in bolletta ma i programmi non si vedono"

In molti comuni di montagna il digital divide resta elevato e la Rai non si è fatta ancora carico del problema. Intanto sul tema si muove anche ANCI proponendo la soluzione satellitare

Pagare il canone Rai senza riuscire a vedere le trasmissioni della tv nazionale. E' quanto accade in molti comuni di montagna dove "il passaggio al digitale terrestre avvenuto negli anni scorsi ha di fatti reso inaccessibile il servizio a molti". 

"Numerosi sindaci e amministratori di comuni italiani ci continuano a segnalare le costanti e crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo da parte di singoli e famiglie residenti nelle zone montane", denuncia Enrico Borghi, presidente dell'unione nazionale comuni comunità enti montani.

"È certamente necessario ridurre l'evasione del pagamento del canone Rai - aggiunge Borghi - imposta sul possesso di una tv, ma allo stesso tempo deve essere assicurato un adeguato servizio agli utenti, consentendo la ricezione di tutti i canali, in particolare quelli del servizio pubblico. Nelle aree montane italiane, alpine e appenniniche, resta elevato il digital divide che ha la sua prima fonte nelle difficoltà di ricezione del segnale tv e radio".

Un problema, quello del digital divide, particolarmente sentito in Emilia Romagna, come denunciato dall'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese: "Nonostante il cambio degli apparati di ricezione e in alcuni casi anche delle antenne, il segnale televisivo rimane precluso per tante famiglie".

I comuni montani, scrive BolognaToday, si pongono l'obiettivo di ottenere dal governo un tavolo di monitoraggio nazionale che individui le aree alpine e appenniniche dove la tv si vede male, affiancando all'impegno degli enti locali quello di Stato e Regioni. Anche Rai Way. la società che si occupa di infrastrutture televisive, deve fare la sua parte per raggiungere tutto il territorio.

Una risposta al problema potrebbe venire dal satellite: Anci e Tivusat hanno infatti stipulato un protocollo di intesa che consentirà ai cittadini di richiedere l'installazione a prezzi calmierati dell'apparato necessario (parabola e decoder) per la ricezione dei canali televisivi gratuiti tramite il satellite. Tivusat infatti è la piattaforma satellitare gratuita italiana (di proprietà di una società partecipata Rai, Mediaset, Telecom Italia, Associazione TV Locali e Aeranti Corallo) che replica i canali generalisti tramite il satellite.
 
Purtroppo però ad oggi questo protocollo è attivo solo in alcuni comuni delle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Forlì-Cesena, per tanto escludendo di fatto i comuni dell'Appennino bolognese. La notizia su BolognaToday
 

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