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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Roma

Carabiniere ucciso, anche Hjorth rinuncia al riesame: "Ma gli va garantito giusto processo"

Rimane in carcere il giovane statunitense accusato dell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega insieme con il connazionale, reo confesso, Finnegan Lee Elder. Il suo legale: "Era l'unica decisione possibile"

Christian Gabriel Natale Hjorth ha rinunciato all'udienza del Tribunale del Riesame. Rimane così in carcere il giovane statunitense, accusato dell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega insieme con il connazionale, reo confesso dell'omicidio del militare, Finnegan Lee Elder.

"Abbiamo rinunciato perché la Procura è la seconda volta che deposita nuovi atti a ridosso del Riesame - spiega il difensore di Natale, Francesco Petrelli - Inoltre la Procura ci ha comunicato che c'è ancora attività istruttoria in corso e a noi serve tempo per analizzare i documenti agli atti con i nostri consulenti". Christian Gabriel Natale Hjorth ha appreso solo oggi delle novità emerse dalle analisi del Ris che aggravano la sua posizione: ci sono infatti anche le sue impronte digitali sul pannello del controsoffitto nella stanza dell'hotel "Le Meridien" a Roma dove era nascosto il coltello con cui è stato ucciso Cerciello Rega e le immagini e i video trovate nel suo telefonino dai carabinieri del Nucleo Investigativo con una grande quantità di armi e droga.

Omicidio Cerciello: "Garantire giusto processo a Natale Hjorth"

"Quando si difende un innocente la prima cosa che deve fare un difensore è garantirgli un giusto processo. In una situazione del genere, conoscendo atti all'ultimo momento, questa era l'unica decisione possibile. Sappiamo che saranno depositati altri atti nei prossimi giorni. Dalle indagini genetiche risulta che quel coltello non è stato mai toccato. Sul fatto che sia stato nascosto da lui se ne parlerà in altro momento" aggiunge l'avvoxato Petrelli.

Avvocato famiglia Cerciello: "Elementi consistenti"

La difesa di Natale "ha rinunciato a proseguire sulla strada del Riesame, evidentemente c'erano elementi consistenti. Le impronte sono state abbastanza rilevanti, ha pesato un po' tutto. Facciamo terminare l'ottimo lavoro che sta conducendo la Procura". Sono le parole del legale della famiglia Cerciello, l'avvocato Massimo Ferrandino.

L'omicidio di Mario Cerciello Rega a Roma

La notte tra il 25 e il 26 luglio il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega veniva ucciso con undici coltellate nel quartiere Prati di Roma. Le indagini hanno portato all'arresto di due 19enni americani, Finnegan Lee Elder, che ha confessato di aver accoltellato Cerciello, e Gabriel Natale Hjorth, accusato di concorso in omicidio. L'omicidio ha destato grossa commozione in tutto il Paese.

"Cerciello non aveva la pistola, l'aveva dimenticata"

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