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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Carabiniere ucciso, l'audio delle chiamate al 112: "Mi hanno rubato la borsa, chiedono il riscatto"

La posizione del 47enne che ha denunciato il furto è al vaglio degli inquirenti. Da chiarire per quale ragione abbia chiamato i Carabinieri rischiando di mettersi nei guai

Dosi di aspirina al posto della droga, il furto del borsello al pusher e i cento euro chiesti per riaverlo indietro. Poi l'appuntamento per lo scambio, dove però, a seguito di una chiamata fatta al 112, si è presentato Mario Cerciello Rega con il collega, entrambi in borghese. Qui l'omicidio, con otto coltellate.

Il comando generale dei carabinieri ha diffuso l'audio delle due chiamate che vedono la vittima del furto chiedere l'intervento dei carabinieri. 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due americani hanno incontrato un uomo di 47 anni, italiano, in piazza Mastai. Lui li avrebbe condotti da un gruppo di pusher, pronti però a truffare la coppia. Lee e Hjorth avrebbero infatti chiesto della cocaina ricevendo però in cambio aspirina sbriciolata. Concluso "l’affare" fuggono ma portando via il borsello al 47enne. che poi avrebbe chiamato il 112.

La denuncia al 112 nella notte del delitto

L'audio della telefonata è stato diffuso dai Carabinieri. "Buonasera - afferma l'uomo - mi hanno rubato la borsa, sto a piazza Gioacchino Belli, però questi ragazzi li chiamo e mi chiedono il riscatto dei soldi e io, purtroppo, devo fare una denuncia, dentro avevo documenti, codice fiscale, patente, tutto. Se potete venire vi do il numero, se loro mi rispondono...se voi potete rintracciarli". E ancora: "Perché mi sono anche scappati, gli sono corso appresso con bicicletta, non li ho presi - continua - sono scappati a piedi". 

In un secondo audio il militare si mette in contatto con il numero di cellulare che ha chiamato il 112 per avere chiarimenti sull'intervento e sulle modalità con le quali eventualmente procedere. Risponde il ragazzo che gli ha prestato il cellulare, poco lontano da piazza Gioacchino Belli dove S. sta aspettando la pattuglia.

"Sono scappati - risponde il denunciante al carabiniere al telefono che gli chiede se i due siano ancora lì - hanno preso la borsa mentre stavo bevendo alla fontanella. Mi hanno detto se avevo 80, 100 euro - spiega ancora - gli ho detto che glieli avrei dati se me l'avessero riportata ma poi li ho visti scappare in una traversa, gli sono corso dietro con la bicicletta però non li ho presi".

"Allora le mando una pattuglia - lo interrompe il carabiniere al telefono - volevo sapere se erano ancora lì, in quel caso cercavo di mandare qualcuno in abiti civili". "No, no - assicura l'uomo - così riprovo a chiamarli, vediamo se li rintracciamo". "Intanto le mando la pattuglia li poi parla direttamente con i colleghi" chiosa il militare.

Perché il presunto pusher ha chiamato i carabinieri?

La posizione del 47enne è al vaglio degli inquirenti. Da chiarire per quale ragione abbia chiamato i Carabinieri rischiando di mettersi nei guai. L'audio sarà fondamentale per accertare nel dettaglio cosa sia accaduto nella fascia di tempo tra la telefonata e l'accoltellamento di Cerciello Rega. Intanto il gip di Roma ha convalidato il fermo dei due americani che restano in carcere.

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