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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Firenze

"Mezzi pubblici 'vietati' agli immigrati", il cartello diventa un caso

"Si prega di non utilizzare i mezzi pubblici nei seguenti orari poiché sono già occupati dalle persone che vanno e tornano da scuola e da lavoro". Così recitava un cartello - poi rimosso - che sta facendo scandalo in Toscana

"Si prega di non utilizzare i mezzi pubblici nei seguenti orari poiché sono già occupati dalle persone che vanno e tornano da scuola e da lavoro". Così si leggeva su un foglio appeso alle pareti di un centro di accoglienza di Pelago in provincia di Firenze. La direttiva "invitava" gli ospiti del centro per richiedenti asilo di "evitare" di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico negli orari tradizionalmente "caldi" per gli spostamenti dei pendolari, ovvero tra le 7:30 e le 8:30, le 13 e le 14 e tra le 17-e 18.

"Grazie infinite", si leggeva sul foglio sparito dopo poche ore. "Solo un invito" si giustificherà in serata il responsabile accoglienza della cooperativa, Massimo Cappelli. Piuttosto perentorio però, con le parole 'non utilizzare i mezzi pubblici' in neretto e sottolineate.

Come ricostruisce Firenze Today il caso è scoppiato dopo che la foto è stata diffusa su Facebook da Potere al Popolo. “Lo hanno affisso su richiesta del sindaco stesso. Invitare i migranti a non usare i mezzi pubblici negli orari in cui sono utilizzati dai pendolari italiani è un ritorno alla segregazione razziale”, dicono i militanti di Potere al Popolo.

"Non ho chiesto io di apporre quel cartello - replica il primo cittadino di Pelago Renzo Zucchini - Né ho mai pensato ad una 'linea apposita' per migranti da Vallombrosa a Firenze, semplicemente monitoriamo la situazione per studiare possibili raddoppi delle linee”, aggiunge Zucchini, secondo il quale l'affissione è avvenuta su “iniziativa personale di un dipendente”.

Anche la cooperativa Cristoforo in serata invia una nota di replica: “Il sindaco non c'entra e il cartello è stato apposto da un operatore senza autorizzazione”. Ma da Potere al Popolo, che non esclude sit in di protesta nel week end di fronte al centro, insistono: “La direttiva è arrivata dall'alto, ora provano a rimediare”.

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