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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Perugia

Castelluccio rinasce, ecco il "villaggio commerciale" di Pian Grande

Via libera degli esercenti alla delocalizzazione delle attività commerciali. In una cava dismessa la nuova "casa" di chi vive e lavora a Castelluccio di Norcia, ma anche e soprattutto, per i turisti che arriveranno nello scrigno dei Monti Sibillini

Il Villaggio commerciale di Castelluccio di Norcia ospiterà 11 attività produttive e commerciali, tra bar, ristoranti e caseifici e "sarà una struttura temporanea", parola della presidente regionale Catiuscia Marini che ha illustrato il progetto di delocalizzazione delle attività commerciali del paese spazzato via dal terremoto del Centro Italia.

"Materiali leggeri, corpi bassi con il prato verde di Castelluccio sui tetti e uno spazio-piazza per garantire la socialità". E il Villaggio, hanno promesso, “sarà pronto per la primavera. Ad agosto l’assegnazione delle gare e d’inverno i lavori" assicurano alla presenza anche del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, degli stessi operatori economici di Castelluccio, di rappresentanti delle associazioni di categoria, della Pro Loco e dei cittadini.

La struttura sarà di proprietà della Regione Umbria mentre nessun canone di allocazione verrà richiesto agli esercenti. Dubbi restano sulla temporaneità del progetto: trattandosi di una struttura di emergenza non sono stati stanziati fondi per il suo smantellamento, né tantomeno è previsto un termine temporale legato invece alla capacità di ricostruire Castelluccio di Norcia. "E anche dalla volontà di chi vorrà poi allontanarsi da una struttura con una vista impareggiabile sul Pian Grande" spiega a Today chi ha visionato il progetto. E' previsto inoltre un servizio di navette per portare i turisti in loco.

"In questi giorni abbiamo raccolto le preoccupazioni di molte associazioni nei confronti del presunto centro commerciale che dovrebbe sorgere a castelluccio" spiega a Today Francesco Pastorella, coordinatore dei 62 Comitati del Terremoto del Centro Italia. "Abbiamo chiesto spiegazioni alla Regione Umbria che, in maniera trasparente, ha risposto a tutte le nostre domande, fugando ogni dubbio sulla destinazione di questo progetto che, anche a detta delle proloco  e delle associazioni dei commercianti, sarà invece un'ottima occasione di rinascita per la famosa piana. Nel corso della conferenza stampa e della riunione alla quale siamo stati invitati dalla presidente della Regione, Marini, abbiamo potuto valutare tutti gli aspetti del progetto in questione e non siamo rimasti delusi, anzi, ci è sembrato ben fatto. Perciò bene e avanti così. Ci auguriamo che questa pianificazione sia presto affiancata dallo smaltimento delle macerie e da altre iniziative volte alla rinascita di Castelluccio."

Il progetto del villaggio

Paolo Verducci, del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, si è assunto il compito di spiegare il progetto nel dettaglio. Progetto realizzato insieme all’archistar Francesco Cellini. Impatto minimo, assicurano i progettisti, e nuova speranza per le realtà produttive del borgo. 

"L’intero complesso è di 1.560 metri quadri totali. La struttura sarà in acciaio e legno, avvitati, senza cemento o collanti. Tutto secondo le norme dettate dal commissario per la ricostruzione. Il progetto, proprio perché è temporaneo, è lineare e facile da smontare. Si inserisce nel paesaggio, in una cava dismessa, e le coperture degli edifici sono in canapa e prato di Casteluccio”.

La relazione tecnica 

Il progetto per la delocalizzazione delle attività ristorative di Castelluccio di Norcia si inserisce in un articolato programma di interventi volti al risanamento ed alla bonifica dell’ex-cava adiacente l’area di studio. Sia l’organizzazione planivolumetrica che l’impostazione tipo morfologica, oltre ai materiali utilizzati (prato per i tetti e materiali a basso impatto ambientale per tutte le opere di sistemazione e strutture portanti), sono state organizzate in una logica di rinaturalizzazione del sito e di miglioramento paesaggistico dei prospetti rivolti verso Pian Grande.

Oltre alla ricerca sui materiali, l’impatto visivo dei prospetti è stato contenuto tramite una duplice soluzione: da una parte, attraverso un attento lavoro in sezione, incassando i due corpi di fabbrica per adeguarli alle linee del terreno; dall’altra, tramite il disegno del sistema strutturale pilastro-trave che, essendo leggermente estradossato rispetto al filo dell’involucro edilizio, determina la scomposizione della facciata tramite un ritmo luce-ombra modulato sulla texture dei campi sottostanti.

Castelluccio rinasce, ecco il nuovo "villaggio" di Pian Grande

Come si può notare dai foto inserimenti, la giacitura dei corpi di fabbrica, seguendo l’andamento delle curve di livello, mantiene uno sfalsamento altimetrico coerente alle pendenza dell’area di progetto (dislivello massimo area m. 8; dislivello tra i corpi di fabbrica m.3.5).

Tale soluzione risulta necessaria sia per migliorare la vista panoramica del corpo posizionato verso monte e sia per inserire una piazza poligonale servita da un percorso anulare carrabile pensato per una corretta gestione delle attività logistiche di carico-scarico.

Tutte le strutture sono state progettate per essere realizzate ed assemblate a secco in tempi molto rapidi e nel rispetto della massima efficienza di costi e mezzi, cercando di uniformare e prefabbricare la gran parte degli elementi strutturali e costruttivi. Questa scelta consentirà grande rapidità nella fase di cantiere, riducendo la possibilità di errori e favorendo un controllo più accurato per tutte le finiture interne ed esterne.

Sulla base del programma funzionale messo a punto dallo staff ufficio Protezione Civile Regione Umbria di Foligno (la dimensione delle strutture ristorative varia da una superficie massima di 120 mq, ad una superficie media di 80 mq, ad una minima di 50 mq.), ampiamente discusso e condiviso con la popolazione castellucciana, il progetto intende garantire a tutti i richiedenti la stessa impostazione tipologica e distributiva e le stesse finiture interne/esterne.

In particolare, tutti i ristoranti si caratterizzano per:

  1. un doppio affaccio con sala passante aperta verso valle e verso monte;
  2. la presenza di un blocco cucina con un angolo/tavolo sporgente verso la piazza interna per fastfood;
  3. uno spazio esterno (verso valle) di eguale spessore per mangiare all’aperto;
  4. una identica dotazione di servici tecnici (a parte i ristoranti da 50 che hanno i bagni esterni in unico blocco):
  5. identiche finiture architettoniche.

In totale sono stati progettati 10 ristoranti; 1 bar; un locale per la proloco; la sede per la scuola di volo; uno spazio per bancomat e servizi igienici; un locale infopoint per l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

In conclusione, il progetto, che si propone anche come modello di intervento ai fini della riduzione delle emissioni di C02, è impostato su tre principali strategie; a. valorizzazione del contributo solare e protezione dai venti freddi tramite una struttura compositiva fortemente integrata nell’assetto tipo morfologico; b. riduzione della domanda di energia con strategie passive: progetto dell’involucro edilizio con elevate prestazioni di isolamento termico; c. utilizzo di materiali sostenibili: uso di materiali “naturali”, ovvero prodotti non di sintesi chimica, di origine naturale (legno e canapa), che siano per la maggior parte biodegradabili e riciclabili e che, durante il loro intero ciclo di vita (approvvigionamento delle materie prime, processo produttivo, lavorazione e messa in opera, esercizio, dismissione) richiedano un basso consumo di energia e non emettano sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente.

Castelluccio di Norcia, i dettagli del progetto

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