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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Brindisi

Un uomo e una donna trovati morti in casa: giallo a Ceglie Messapica

Le vittime sono Mara Taran, 53 anni, e un amico di famiglia, Gheorghe Nechita, di 41. Secondo una prima ipotesi i due si sarebbero uccisi a vicenda. I dettagli

I cadaveri di un uomo e una donna sono stati trovati in una abitazione di Ceglie messapica, in provincia di Brindisi. Le vittime sono entrambe di nazionalità romena.

Si tratterebbe di una donna di 53 anni, Mara Taran, bracciante agricola, in Italia da anni, seguita dalla Caritas locale, e di un amico di famiglia di 41 anni, Gheorghe Nechita. Il compagno e convivente della donna, anch'egli di nazionalità rumena, è stato prelevato dal luogo dove si era recato al lavoro dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, che stanno indagando assieme ai militari della stazione cittadina dell'Arma e del Nucleo investigativo provinciale.

L'uomo era solito sostare in casa della coppia di connazionali quando tornava a Ceglie Messapica dalla Sicilia, dove faceva il pastore. Si ipotizza che tra le due vittime vi potesse essere una relazione sentimentale, ma non si esclude neppure il movente economico. Un vicino di casa avrebbe riferito di urla e di un litigio provenienti dall'abitazione. Il corpo della donna è stato trovato sul balconcino dell'appartamento.

Carabinieri nei pressi dell'abitazione dove sono stati rinvenuti due cadaveri a Ceglie Messapica (3)-2-2

La presunta dinamica

La morte sarebbe dovuta a ferite da arma da taglio, che i due - stando alle prime ricostruzioni - si sarebbero inferti reciprocamente con la stessa arma, un coltello da cucina. Non è del tutto scartata l'ipotesi dell'omicidio-suicidio, mentre è escluso il ruolo di una terza persona. All'indagine stanno lavorando i comandanti della compagnia di San Vito capitano Antonio Corvino, il comandante del Nucleo investigativo provinciale capitano Rolando Giusti e il tenente colonnello Raffaele Federico, comandante del Reparto operativo provinciale dei carabinieri.

Tutto è in fase di ricostruzione compiuta, il marito della vittima era al lavoro in un'altra città quando i carabinieri sono giunti sulla scena del crimine. La posizione del cadavere della donna lascia supporre che abbia cercato soccorso tentando di raggiungere la strada, ma non è riuscita ad andare oltre e a imboccare la stretta scala che conduce al piano terra. Sul posto sono giunti anche il pm di turno alla Procura di Brindisi, Livia Orlando, e il medico legale Antonio Carusi.

L'allarme dato dai vicini

L'allarme è stato dato dai vicini, quando hanno visto la vittima coperta di sangue sul terrazzino. L'equipe del 118 giunta sul posto ha dato l'allarme ai carabinieri alle 12,15 circa. Ciò escluderebbe ogni ruolo del marito della vittima, che si trovava al lavoro a Polignano, ma che comunque è stato ascoltato dagli investigatori dell'Arma per delineare lo stato dei rapporti tra i tre cittadini rumeni. L'unica arma rinvenuta sulla scena del crimine è un coltello, accanto al corpo del pastore. Con quella lama i due si sono colpiti a morte, una dinamica che sarà possibile perfezionare attraverso l'esame autoptico e la valutazione delle lesioni, disposti dal pm Livia Orlando.

Il movente

Secondo alcuni, l'ospitalità periodica offerta al pastore non era gratuita. Si sta verificando la possibilità che la lite culminata negli accoltellamenti possa essere legata anche a questioni di denaro. Al momento gli inquirenti propendono dunque per il duplice omicidio di cui l'uomo e la donna sono autori e vittime nel contempo, tragedia avvenuta in una stradina dove ormai vive poca gente, quasi tutti anziani. Al termine dei rilievi i corpi dell'uomo e della donna sono stati trasferiti all'obitorio del cimitero di Francavilla Fontana a disposizione del magistrato inquirente e del perito medico-legale.

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