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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Dall'Ue arriva la conferma: "La Chiesa non deve pagare l'Ici arretrata"

Il tribunale di Lussemburgo ha respinto il ricorso contro la decisione della Commissione che nel 2012, riconoscendo l'illegittimità dell'esenzione, aveva escluso il recupero perché sarebbe stato impossibile identificare le attività svolte negli immobili ecclesiastici

Gli enti ecclesiastici che non hanno pagato l'Ici non dovranno più versare allo Stato gli arretrati. Lo ha stabilito l'ottava sezione del Tribunale di primo grado del Lussemburgo, respingendo il ricorso presentato dalla scuola elementare Maria Montessori di Roma contro la decisione della Commisione Ue del 2012 in merito all'esenzione Ici concessa agli enti non commerciali gestiti da ecclesiastici.

La Commissione, pur giudicando tale esenzione un aiuto di stato incompatibile con il mercato interno, aveva all'epoca stabilito che "sarebbe stato impossibile per la Repubblica italiana recuperare gli aiuti illegittimi" e quindi rinunciava a procedervi, come ricostruisce ItaliaOggi, perché "né le banche dati catastali né le banche dati fiscali consentivano di identificare il tipo di attività (economica o non economica) svolta negli immobili di proprietà degli enti non commerciali, e nemmeno di calcolare oggettivamente l’importo dell’imposta da recuperare". Secondo i giudici di Lussemburgo, infatti, "non è possibile contestare alla Commissione di essere incorsa in un errore di valutazione per aver dichiarato che le autorità italiane non disponevano di alcun mezzo che consentisse loro di procedere al recupero, anche solo parziale, dell'aiuto considerato illegittimo".

Nel dicembre di quell'anno, con la riforma del governo Monti che sostituiva l'Ici con l'Imu, fu introdotta l'esenzione solo per quegli immobili della Chiesa dove non venivano svolte attività commerciale. La Commissione aveva riconosciuto le ragioni dell'Italia sulla "assoluta impossibilità"  di recuperare quanto dovuto nel periodo tra il 2006 e il 2011 perché sarebbe stato "oggettivamente" impossibile calcolare l'importo esatto del pregresso (che secondo stime Anci si aggirerebbe tra i 4 e i 5 miliardi di euro).

Nel 2013, la scuola Montessori - sostenuta nella sua battaglia dai Radicali - aveva presentato ricorso contro la commissinoe, al cui fianco si è schierato anche lo stato italiano. Ricorso che adesso è stato respinto dal Tribunale Ue, ma per il quale è ancora possibile presentare appello davanti alla Corte di giustizia. "Sebbene i clericali vedano questa come una vittoria che assolve la Chiesa, è piuttosto la dimostrazione di come le istituzioni, europee e italiane, abbiano un occhio di riguardo per il Vaticano e di come il sistema di norme sia stato nel corso dei decenni adattato proprio per garantire privilegi ecclesiastici, risultando quindi difficilmente emendabile", è il commento del segretario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti (Uaar) Stefano Incani.

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