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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Bologna

Citofono marchiato per "colpa" della sua famiglia... sterminata nella Shoah

Ennesimo caso di antisemitismo: a farne le spese un ex insegnante bolognese che ha trovato una stella di David accanto al proprio nome sul citofono. "Io sono agnostico, ma mi si è stretta la gola".

Una stella di David disegnata sul citofono: il "marchio" in corrispondenza del campanello della casa in cui vive un ex docente di origine ebreo-polacca, la cui famiglia fu sterminata nella Shoah.

Succede a Bologna in un palazzo di viale della Repubblica, ma è solo l'ennesimo caso di antisemitismo che ha visto spuntare la scritta 'Juden hier' (qui abita un ebreo) su un portone di Cuneo.

"Ho perso nella Shoah tutta la famiglia di mio padre" ha raccontato al tg regionale l'uomo che tra l'altro si professa come agnostico.

"Verso le 10  sono andato a prendere il caffè al bar e sui campanelli ho visto questa scritta con il simbolo, la stella di David, con una freccia che va verso il mio nome nel campanello. Ho sentito il cuore battere forte, mi si  è stretta la gola".

"La stessa segnalazione che facevano i nazisti, spesso fatale. Un gesto orrendo, che non va in alcun modo sottovalutato" ha scritto il neo confermato governatore Stefano Bonaccini.

"È da condannare chi ha di nuovo aperto la nera stagione dei campanelli e dei portoni marchiati. Fermatevi! commenta l'assessore alla cultura Matteo Lepore.

"Atti come questo, di antisemitismo e discriminazione, ci ricordano che oggi, ancora di più, sta a tutti noi ricordare - e aggiunge - Bologna è una città inclusiva, accogliente, aperta. Bologna, soprattutto, è un città che non dimentica. Pochi giorni fa abbiamo corso in occasione della Giornata della Memoria per le vie della città, poche settimane fa abbiamo inaugurato le prime pietre d'inciampo con i nomi di alcuni nostri concittadini vittime della persecuzione fascista e nazista. Per ricordare e non ricadere in un passato di odio e discriminazione che non dobbiamo scordare"

il 15,6% degli italiani nega la Shoah, aumenta la diffidenza verso gli stranieri 

Un italiano su tre (il 37,2%) considera delle 'bravate' fatte per 'provocazione' o per 'scherzo', gli episodi di antisemitismo come questo.

Lo spiega il Rapporto Italia 2020 dell'Eurispes in cui emergono chiari segnali di una recrudescenza dell'antisemitismo. Il 15,6% degli italiani pensa che la Shoah non sia mai esistita, percentuale salita di sette volte in 15 anni. Il 16,1% ridimensiona la portata dello sterminio, concetto che forse fa ancora più spavento. Il 22 % pensa che gli ebrei controllino l'informazione ma soprattutto, e questo preoccupa ulteriormente.

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