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Venerdì, 19 Aprile 2024
Terremoto

Amatrice un anno dopo: tra burocrazia, ritardi e pochi fondi il commercio resta al palo

A un anno dal sisma molti dei negozi sepolti sotto le macerie sono ancora chiusi, mentre i soldi messi a disposizione dalla Regione per chi aveva un'attività non bastano a coprire le spese necessarie a ripartire. I comitati: "Enorme opportunità persa, ormai la stagione è andata"

Ad Amatrice ci si sforza di guardare il bicchiere mezzo pieno, alle piccole storie di chi ce l’ha fatta. Come il ristorante Roma, riaperto lo scorso 29 luglio, che da emblema della devastazione è diventato il simbolo di una terra ferita che vuole risorgere. Insieme al Roma, grazie alle donazioni raccolte da Corriere della Sera-RCS e La7 e al sostegno della Regione Lazio, hanno ripreso le attività altri due storici ristoranti del luogo.

Una scommessa vinta solo a metà. Gli altri quattro ristoranti che avrebbero dovuto trasferirsi nell’area food di San Cipriano - un insieme di strutture in legno con vista sui monti della Laga - ad un anno dal sisma hanno ancora le serrande abbassate. I problemi? Sempre gli stessi: burocrazia asfissiante, soldi che non bastano a coprire le spese per ripartire.

"L’opera ha avuto un costo totale di cinque milioni di euro, quasi interamente finanziati da privati. La Regione avrebbe dovuto stanziare i soli fondi per gli arredi interni, ma arrivati al dunque i ristoratori hanno scoperto che il rimborso copriva soltanto il 30% delle spese", spiega a Today Francesco Pastorella del comitato di Coordinamento terremoto Centro Italia.

E così per molti imprenditori è arrivata la doccia fredda. In sostanza, aggiunge Francesca Mileto dello stesso comitato, "a chi aveva un’attività è stato chiesto di fare un inventario dei beni che avevano nel loro esercizio prima del sisma. Ma il valore del rimborso non è stato calcolato facendo riferimento all’attuale valore di mercato, bensì al valore che avevano al momento dell’acquisto". E se è vero che "in parte questo gap è stato coperto grazie ai fondi di solidarietà messi a disposizione dal comune", è un dato di fatto che ad un anno dal sisma ad Amatrice c'è ancora molto da fare.

Il lavoro delle Brigate della Solidarietà Attiva ad Amatrice

Molti dei negozi crollati con il sisma sono ancora chiusi. Lo scorso 5 agosto, alla presenza del presidente della Regione Lazio Zingaretti, è stato inaugurato il punto vendita 'Simply Market', una delle 79 attività commerciali danneggiate dal sisma della scorsa estate che hanno aderito alla proposta di delocalizzazione nelle aree provvisorie.  "Le persone potranno fare la spesa vicino a casa e non dovranno più fare 25 km", ha commentato il governatore. Il 10 agosto, con oltre due mesi di ritardo sulla tabella di marcia, è toccato all'Area Provvisoria Triangolo che dovrebbe ospitare 25 negozi. "Ad oggi però - spiega Franesca Mileto - solo in 7 sono riusciti ad aprire. E hanno la merce esposta per terra perché sprovvisti di arredo". E non è tutto. L’inaugurazione del Centro Commerciale - Mercato Coperto, uno spazio che avrebbe dovuto ospitare diverse decine di negozi e dare ossigeno all’economia locale, ad esempio, sembra ancora lontana. L'apertura era prevista lo scorso 5 giugno. Poi la data è stata spostata al 24. Adesso al 20 agosto. Ma la struttura ad oggi è ancora un cantiere. 

"La verità è che lo Stato non è riuscito a mettere i commercianti in condizione di ripartire", spiega ancora Pastorella. "Gli unici ad avercela fatta sono quei pochi che avevano dei soldi da anticipare o che hanno potuto recuperare parte del materiale dal precedente esercizio". Ma i soldi (e i ritardi) non sono gli unici ostacoli per chi ha un'attività all'interno del cratere: ci sono gli inventari da compilare, le perizie, i mille inciampi burorcratici. E dire che la clientela non mancherebbe. "Nei tre ristoranti riaperti in questi giorni c’è stato il pienone", racconta Pastorella. "C’è tanta gente qui ad Amatrice, c’è chi pur di stare qui si è accampato nei prati. Questi ritardi ci stanno facendo perdere delle opportunità. È un errore clamoroso, ma ormai la stagione è andata".

Centro Italia anno zero, 12 mesi dopo il terremoto 
Lo speciale di Today.it,  AnconaToday e PerugiaToday

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