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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Como

"A Natale vietato aiutare i senzatetto": polemica a Como per l'ordinanza del sindaco

I volontari che portano la colazione ai clochard sono stati allontanati dai vigili in seguito all'ordinanza anti-degrado che multa chi chiede l'elemosina in centro durante le feste

A Como per 45 giorni è vietato mendicare e bivaccare vicino a chiese, ospedale e all'interno della città murata. Quarantacinque giorni che coincidono con il periodo delle festività natalizie, perché consumatori e turisti non devono essere disturbati da chi vive per strada in nome del decoro.

Lotta senza confini quindi al degrado per il sindaco Mario Landriscina, che ha firmato un'ordinanza anti-accattonaggio che prevede multe a chiu chiede l'elemosina e clochard allontanati dai portici dell'ex chiesa di San Francesco. Il centro storico e la zona a traffico limitato sono vietati a chi "mendica in forma dinamica" e "in forma statica", perché "la presenza di bivacchi" pregiudica "il decoro e la vivibilità urbana, anche in ragione del fatto che i soggetti interessati sono spesso ubriachi e espletano nelle adiacenze i loro bisogni fisiologici" (come si legge nell'ordinanza). Nei giorni di festa la città "si rimpie di turisti che vengono a fare shopping sul lavoro e a vedere le luminarie", dice all'Huffington Post il vicesindaco leghista Alessandra Locatelli ("senza nascondere un sorriso fiero", riporta Elisabetta Invernizzi) e l'ordinanza anti-degrado è "un gesto doveroso nei confronti dei nostri cittadini tormentati da questa situazione".

Nel fine settimana sono iniziati i controlli e 10 persone sono state multate e numerosa merse abusiva è stata sequestrata.

Non solo: domenica il gruppo di volontari che da sette anni distribuisce le colazioni ai senzatetto ha denunciato di essere stato allontanato da una pattuglia della polizia locale. "I nostri semplici gesti sarebbero contrari alla nuova ordinanza", hanno dichiarato in un post sulla pagina Facebook WelCom-Osservatorio Migranti Como, dal tiolo 'Nuovi Erodi ma sempre uguali' -

Ci è stato detto che fino al 10 gennaio non ci è possibile portare un piccolo simbolo d’amore a queste persone, non ci è possibile perché in vista del Natale non è decoroso". Ma ci chiediamo anche in quale specchio si guardino e cosa vedano le persone che continuano ad insultare così i poveri, non comprendendo che il problema non sono i poveri ma la povertà! A continuare ad allontanare i poveri non si elimina la povertà, la si amplifica, la si fa diventare un nemico, un nemico da combattere. Se provassimo a guardare in faccia la povertà senza timore, ma solo con il desiderio di sconfiggere lei, non i poveri, allora forse si potrebbero trovare soluzioni e pensieri che possano essere dalla parte dell’essere umano e di un essere umano più dignitoso. Questo ci sembra allora il Natale: la ricerca di una possibilità, di un’umanità più dignitosa. Dignità non decoro ci aspettiamo dal nostro sindaco soprattutto a Natale, altrimenti non chiamiamolo Natale!».
IL GRUPPO COLAZIONI

Landriscina si difende: "A Como ci sono strutture per l'accoglienza dei senza dimora durante le ore notturne", ma anche la Caritas critica il primo cittadino, invitandolo a fare "un passo indietro" e ad accogliere accogliendo "queste persone perché possano vivere un Natale dignitoso". Sui social, come ricorda QuiComo, non sono pochi i cittadini che sono intervenuti contro l'ordinanza del sindaco, mentre la questione ha sollevato - inevitabilmente - un dibattito politico molto acceso.

Fino al termine dell'ordinanza, le colazioni saranno distribuite a Sant'Orsola, come ha confermato oggi Roberta Gianni, attivista del gruppo. Per sabato 23 è stato organizzato poi un "bivacco solidale contro chi affama i poveri" da parte di Como senza frontiere. "E' necessario - scrivono gli organizzatori su Facebook - riscattare la rispettabilità e la reputazione della città ferita dall'ordinanza del sindaco Landriscina che colpisce i poveri impedendo loro non solo di essere nel centro ma addirittura di essere sfamati dai volontari e dalle volontarie che di loro si occupano viste le mancanze e l'incapacità delle istituzioni". 

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