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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Divorziati e coppie di fatto, è la "rivoluzione" di Papa Francesco

Mai prima d'ora un Sinodo sulla famiglia aveva trattato di questi temi. E per la prima volta si parla di gay: "Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana"

Con l'uso del condizionale - e non potrebbe essere altrimenti - e sottolineando che è in corso un dibattito tra favorevoli e contrari, il sinodo straordinario sulla famiglia, giunto all'inizio della sua seconda settimana, non esclude l'ipotesi di concedere la comunione ai divorziati risposati. Non solo. Per la prima volta di parla chiaramente di gay, di figli di omosessuali e della necessità di una vera apertura da parte della chiesa.

SACRAMENTI AI DIVORZIATI - "Riguardo alla possibilità di accedere ai sacramenti della Penitenza e dell`Eucaristia, alcuni hanno argomentato a favore della disciplina attuale in forza del suo fondamento teologico, altri si sono espressi per una maggiore apertura a condizioni ben precise quando si tratta di situazioni che non possono essere sciolte senza determinare nuove ingiustizie e sofferenze". Così il relatore generale del sinodo, card. Peter Erdo, nella 'relatio post disceptationem' letta stamane a inizio della seconda settimana del sinodo straordinario sulla famiglia. "Per alcuni l`eventuale accesso ai sacramenti occorrerebbe fosse preceduto da un cammino penitenziale - sotto la responsabilità dal vescovo diocesano -, e con un impegno chiaro in favore dei figli. Si tratterebbe di una possibilità non generalizzata, frutto di un discernimento attuato caso per caso, secondo una legge di gradualità, che tenga presente la distinzione tra stato di peccato, stato di grazia e circostanze attenuanti".

RISPOSATI E NON - "Le persone divorziate ma non risposate vanno invitate a trovare nell`Eucaristia il cibo che le sostenga nel loro stato. La comunità locale e i pastori devono accompagnare queste persone con sollecitudine, soprattutto quando vi sono figli o è grave la loro situazione di povertà", ha detto Erdo. "Anche le situazioni dei divorziati risposati esigono un attento discernimento e un accompagnamento carico di rispetto, evitando ogni linguaggio e atteggiamento che li faccia sentire discriminati. Prendersi cura di loro non è per la comunità cristiana un indebolimento della sua fede e della sua testimonianza dell`indissolubilità matrimoniale, anzi essa esprime proprio in questa cura la sua carità", ha proseguito il relatore generale del sinodo.

COMUNIONE SACRAMENTALE - Per l'arcivescovo di Budapest, "suggerire di limitarsi alla sola 'comunione spirituale' per non pochi Padri sinodali pone alcuni interrogativi: se è possibile la comunione spirituale, perché non poter accedere a quella sacramentale? È stato perciò sollecitato un maggiore approfondimento teologico a partire dai legami tra sacramento del matrimonio e Eucaristia in rapporto alla Chiesa-sacramento. Parimenti va approfondita la dimensione morale della problematica, ascoltando e illuminando la coscienza dei coniugi".

COPPIE DI FATTO - E' "necessario" un "discernimento spirituale" tale per cui "riguardo alle convivenze e ai matrimoni civili e ai divorziati risposati, compete alla Chiesa di riconoscere quei semi del Verbo sparsi oltre i suoi confini visibili e sacramentali". Quindi, eccoci alle "differenze" e alle imperfezioni: "Seguendo lo sguardo ampio di Cristo, la cui luce rischiara ogni uomo, la Chiesa si volge con rispetto a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto e imperfetto, apprezzando più i valori positivi che custodiscono, anziché i limiti e le mancanze. Il Vangelo della famiglia, mentre risplende grazie alla testimonianza di tante famiglie che vivono con coerenza la fedeltà al sacramento, con i loro frutti maturi di autentica santità quotidiana nutre pure quei semi che ancora attendono di maturare, e deve curare quegli alberi che si sono inariditi e domandano di non essere trascurati".

ACCOGLIERE OMOSESSUALI - "Senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners Inoltre, la Chiesa ha attenzione speciale verso i bambini che vivono con coppie dello stesso sesso, ribadendo che al primo posto vanno messi sempre le esigenze e i diritti dei piccoli".

Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana: siamo in grado di accogliere queste persone, garantendo loro uno spazio di fraternità nelle nostre comunità? Spesso esse desiderano incontrare una Chiesa che sia casa accogliente per loro. Le nostre comunità sono in grado di esserlo accettando e valutando il loro orientamento sessuale, senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio?

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