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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Cosenza

Coronavirus e ritardi nei sussidi, protesta davanti alla Prefettura: tensione con la polizia e lancio di cassette

Circa 50 persone hanno protestato davanti alla Prefettura di Cosenza per i ritardi nell'erogazione di bonus e buoni spesa e per l'assenza di misure che salvaguardino le attività dalla chiusura: 20 i manifestanti sanzionati

Momenti di alta tensione nella mattina di lunedì 11 maggio a Cosenza, dove un gruppo di manifestanti è stato bloccato dalla polizia durante la protesta avvenuta davanti agli uffici della Prefettura. Famiglie e lavoratori erano scesi in piazza per chiedere risposte sull'emergenza economica derivante dalla pandemia del nuovo coronavirus: i ritardi negli arrivi dei vari sussidi, dalla cassa integrazione al bonus per gli autonomi, passando per i pagamenti di bollette e affitti. I manifestanti avevano chiesto di poter parlare con il prefetto Cinzia Guercio, ma dopo aver ricevuto una risposta negativa hanno tentato di lanciare nell'atrio del palazzo delle cassette di verdura vuote. 

Davanti alla Prefettura è stato esposto uno striscione con la scritta: "Affitti, bollette, reddito, cassa integrazione, partite Iva, posti di lavoro. Vogliamo risposte", con i circa 50 manifestanti che volevano denunciare i vari ritardi negli arrivi dei bonus e dei buoni spesa. Famiglie esasperate dalla difficile situazione economica e lavoratori che rischiano di non poter più aprire le rispettive attività.

Coronavirus, ritardi nei sussidi: la protesta a Cosenza

A spiegare le motivazioni della protesta è stato Ferdinando Gentile del comitato Prendocasa: "Le cassette simboleggiano le persone che non riescono più a fare la spesa. Assistiamo ad un balletto di ordinanze che interessa poco alle persone preoccupate da come dovranno portare il pranzo a tavola senza un centesimo in tasca. Non riusciamo neanche a capire se il Prefetto sia qui a Cosenza o meno, parla solo con le forze dell'ordine che denunciano noi. L'emergenza sociale rischia di diventare problematica. Tante persone per vergogna non si mettono in prima linea come noi, ma la povertà si è allargata a fasce di popolazione inaspettate".

Durante la manifestazione non sono mancate le sanzioni per il mancato rispetto delle norme anti-contagio: circa 20 persone sono state multate dagli agenti della Questura di Cosenza. Nelle prossime ore saranno analizzate le immagini per provvedere all'identificazione e all'eventuale denuncia dei soggetti che in segno di protesta hanno tentato di lanciare delle cassette della verdura vuote all'interno di Palazzo della Prefettura.


"Tante situazioni – ha aggiunto Ferdinando Gentile - si stanno incancrenendo per l'assenza di misure volte a sostenere i calabresi in difficoltà economiche. Migliaia di famiglie non arrivano alla fine del mese. Pensiamo debba esserci un intervento forte da parte della politica, delle istituzioni. Arrivano dei contentini, come i buoni spesa, che ancora devono finire di consegnare. La gente muore di fame mentre c'è la guerra tra Stato e Regione ed il Comune si trincera dietro ragionamenti impensabili. In una terra come questa è problematico sopravvivere, siamo scesi in piazza per chiedere l'intervento del Prefetto, ma non ci è stato concesso di parlarle".

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