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Sabato, 20 Aprile 2024
ECONOMIA

Ma la crisi non era finita?

Letta e Saccomanni per giorni hanno ripetuto che "la crisi è finita", ma l'affaire Berlusconi rovina tuttele buoni previsioni. E la Ue sveglia l'Italia dal sogno: "I vostri dati economici non sono buoni"

ROMA - Il più coraggioso era stato il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che l'aveva profetizzato addirittura agli inizi dello scorso agosto. Poi un pò tutti, da Letta alle unioni di settore, si erano messi in scia con il dicastero di via XX settembre. E così tutti avanti, a braccetto, al grido di "la crisi è finita". 

Saccomanni vede la luce: "La crisi è finita"

Poi, però, accade che l'affaire Berlusconi, con la poltrona da senatore del Cav. in ballo, metta tutto in pericolo. "L'instabilità politica mette a rischio la ripresa" ripetono Letta e soci. E le facce non sono più quelle dei giorni belli, quelli de "la crisi è finita". 

"Instabilità politica è un peso per la ripresa"

E, c'è da scommetterci, questa mattina i volti saranno più tristi che mai. Il commissario Ue degli Affarri economici Olli Rehn, infatti, si è affrettato a chiarire: "I dati economici dell'Italia non sono buoni". Poi, un rapido passaggio sulla questione Berlusconi e riflessi sul governo, con Rehn che ha invitato tutti "alla stabilità politica che è la cosa più importante". 

Italia, "recessione finita" ma resta l'emergenza lavoro

Prima, naturalmente, di girare nuovamente il coltello nella piaga. Gli ultimi dati sul Pil, che nel secondo trimestre fanno segnare un -0,3% congiunturale e un -2,1% tendenziale, "non sono buoni per assicurare il ritorno alla ripresa". Alla faccia della combriccola di via XX settembre. 

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