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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

La salute costa cara: è boom della spesa privata in Italia

I valdostani spendono per le cure private il 162,6 per cento in più rispetto ai campani (799 euro contro 304), su una media di 574 euro all'anno. I dati della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica 2017

La spesa sanitaria in Italia lievita inesorabilmente e sempre più italiani devono rinunciare a curarsi per motivi economici. Per chi sceglie (o è costretto) a rivolgersi alla sanità privata, alla fine dell'anno si conta una media di 574 euro a persona spesi in media durante l'anno.

A rivelarlo sono i dati contenuti nel rapporto della Corte dei conti sul coordinamento della finanza pubblica 2017, elaborati dall'Adnkronos. Nel 2015, su un totale di 34,9 miliardi, gli abitanti delle regioni del nord hanno speso 19,7 miliardi di euro, pari al 56,5 per cento del totale. Al centro invece la cifra si aggira sui 6,8 miliardi, pari al 19,5 per cento. Al sud invece la spesa è di 8,4 miliardi, ossia il 24 per cento del totale.

A spendere di più sono i valdostani, che hanno tirato fuori dal portafogli il 162,6 per cento in più rispetto ai campani (799 euro contro 304). La media nelle regioni del nord è di 725 euro per quelle più a ovest (+26,1 per cento) e 688 a est (+19,8). Sotto i livelli nazionali, invece, si posiziona il resto della penisola, con il centro a 564 (-1,7%) e il mezzogiorno a 400 euro (-30,3%). Oltre alla Val d'Aosta, a spendere di più sono anche la Lombardia (782 euro) e il Trentino (764 euro). I cittadini lombardi arrivano da soli alla somma di 7,8 miliardi, cioè il 22,4% del conto nazionale, mentre la Val d'Aosta arriva a un totale di 102 milioni e il Trentino a 808 milioni.

Segue l'Emilia Romagna, dove la spesa procapite arriva a 697 euro, e quella regionale a 3,1 miliardi; in Veneto le uscite per la sanità privata ammontano a 693 euro a persona e 3,4 miliardi totali, in Piemonte si fermano a 645 euro (e 2,8 mld). Bisogna arrivare al settimo posto per trovare una regione che non sia del nord, con la Toscana (597 euro e 6,8 mld), seguita dal Lazio (592 euro e 3,5 mld). Poi torna il settentrione, con la Liguria (569 e 901 mln), con il Friuli Venezia Giulia (567 euro e 676 mln).

Sotto la media nazionale si collocano tutte le regioni del sud e qualcuna del centro: Puglia (513 euro e 2,1 mld), Abruzzo (474 euro e 631 mln), Marche (456 euro e 707 mln), Umbria (433 euro e 2,2 mld), Sicilia (422 euro e 2,1 mld), Basilicata (416 e 240 mln), Molise (394 euro e 123 mln), Calabria (377 euro e 745 mln), Sardegna (354 euro e 589 mln), Campania (304 euro e 1,8 mld).

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