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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Dell'Utri, condanna definitiva: ma restano due giorni per "strapparlo" al Libano

La Cassazione ha confermato la condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Marcello Dell'Utri. Ma fra due giorni, in Libano, potrebbe essere un uomo libero

ROMA - La condanna ora è definitiva. La corsa contro il tempo anche. La Cassazione ha confermato venerdì sera, dopo quattro ore di camera di consiglio, la condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Marcello Dell'Utri. L'ex senatore Pdl, però, è detenuto dal 12 aprile scorso agli arresti ospedalieri a Beirut e ora all'Italia restano solo due giorni per riuscire a "strapparlo" al Libano. 

I giudici della suprema corte hanno dunque accolto la richiesta della Procura della Cassazione, avanzata da Aurelio Galazzo, che nel corso del suo intervento davanti ai giudici aveva sottolineato come l'ex senatore del Pdl fosse stato per 18 anni, tra il 1974 e il 1992, "il garante dell'accordo" tra Berlusconi e Cosa nostra. I problemi, però, nascono dalla burocrazia. Per l'estradizione, in base all'accordo bilaterale esistente tra l'Italia e il Libano, infatti, Beirut "potrà porre fine all'arresto provvisorio" dell'ex senatore, qualora non ricevesse entro un mese dal suo arresto, ovvero entro il 12 maggio, tutti i documenti per l'estradizione.

Oltre il termine del 12 maggio, il fermo di Dell'Utri scadrebbe, rendendo più complesso l'ottenimento dell'estradizione. 

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