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Giovedì, 25 Aprile 2024
CASO DENISE PIPITONE

Denise, la svolta dolorosa: aperta inchiesta per omicidio

Fino ad oggi i pm avevano indagato sempre e solo per sequestro di persona. Dopo la frase di Jessica Pulizzi, che accuserebbe sua mamma per l'omicidio di Denise Pipitone, la procura di Marsala ha aperto un'inchiesta per omicidio

ROMA - La svolta, forse, definitiva. Ma anche la certezza, dolorosa, che la piccola Denise non tornerà mai più a casa. La procura di Marsala ha aperto una nuova inchiesta - al momento contro ignoti - sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bimba di quattro anni sparita da Mazara del Vallo il primo settembre 2004. Questa volta, però, il reato ipotizzato non è più sequestro di persona, ma omicidio. La nuova mossa dei pm arriva il giorno dopo la deposizione al processo del perito incaricato di trascrivere alcune intercettazioni delle indagini. In un dialogo dell'11 ottobre 2004, riferito proprio dal perito, si sentirebbe infatti Jessica Pulizzi, sorellastra per parte di padre di Denise, che confessa a sua sorella minore Alice - che quel giorno deporrà in aula - come ad uccidere Denise sia stata loro madre, Anna Corona. 

Jessica, attualmente sotto processo davanti alla terza sezione della Corte d'appello di Palermo per concorso in sequestro di minorenne, avrebbe detto in dialetto alla sorella, secondo la trascrizione del perito, "Eramu n'casa, a mamma l'ha uccisa a Denise". E cioè: "Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise". Ad ascoltare e trascrivere la frase, pronunciata a bassa voce, è stato il perito nominato dalla Corte, Massimo Mendolia, che ha riferito il dialogo ai giudici nel corso della sua deposizione. Un dialogo che non si sarebbe fermato a quella "confessione". Poco dopo, infatti, Jessica - figlia di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise - direbbe a sua sorella minore di "non parlarne con nessuno", con Alice che la tranquillizzerebbe. 

La stessa Anna Corona, madre delle due ragazze, era stata indagata per concorso in sequestro, ma poi il procedimento fu archiviato. Mentre Jessica, che adesso ha ventisette anni, è stata già assolta dal tribunale di Marsala dall'accusa di concorso in sequestro per "non aver commesso il fatto": un'accusa per la quale i pm avevano chiesto quindici anni, il massimo della pena. 

"Se la notizia relativa all'apertura dell'inchiesta è vera - ha fatto notare l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile che assiste Piera Maggio, mamma di Denise - il fatto che venga divulgata mette sull'avviso gli interessati".

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