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Sabato, 20 Aprile 2024
Genova 2001 / Genova

Viaggia in rete l'appello "Vogliamo il film Diaz sulle reti Rai"

Da Articolo 21 la richiesta alla tv di stato per mostrare le immagini di quella che è stata "la più grave sospensione dei diritti civili del nostro paese". Il regista Vicari: "La sentenza sulla Diaz un passo avanti, ma la tragedia rimane"

Un appello: "Vogliamo vedere il film Diaz sulle reti Rai". A rilanciare la campagna, subito dopo il post sentenza di Genova sui fatti della Diaz, è l'associazione Articolo21 per la libertà di informare che sul suo sito ha iniziato una raccolta firme a riguardo.

"Con una sentenza non possono essere risarciti coloro che hanno subito danni fisici e psicologici così pesanti". Inizia così l'appello di Articolo 21.

"Ma il responso della Cassazione sulla Diaz contribuisce a quella richiesta di verità e giustizia che tanti hanno urlato a gran voce in questi undici anni: associazioni, movimenti, giornalisti e registi come Daniele Vicari che con il suo “Diaz” ha realizzato un’importante opera di impegno civile con una puntuale ricostruzione basata sugli atti processuali e sulle testimonianze di persone che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per questo chiediamo che la Rai trovi modi e tempi per trasmettere in prima serata il film “Diaz”, interamente basato su atti processuali e consentire a tutti i cittadini di conoscere i fatti".

Ed è proprio con un'intervista al regista di Diaz che Articolo21, tramite la penna di Stefano Corradino, 'legge' la sentenza di Genova.

GUARDA IL TRAILER UFFICIALE DEL FILM

Per Daniele Vicari la sentenza della Cassazione "è un passo in avanti". Ma il regista non riesce ad esultare: "questa vicenda è una tragedia, sia per le persone che sono state travolte sia per coloro che ora dovranno rattoppare il buco". Il riferimento è "alle istituzioni" perché "undici anni di sottovalutazioni della gravita di quei fatti hanno peggiorato la situazione. E nel frattempo gli uomini che sono stati giudicati responsabili ricoprono ruoli cruciali".

Venendo al giudizio non solo sui fatti della Diaz, ma anche su quanto accaduto nella caserma di Bolzaneto, Vicari vede in quei due momenti "una delle pagine oscure della nostra storia democratica. Oscure non perché non si sia mai capito cosa fosse successo – era chiaro a tutti probabilmente fin dall’inizio – ma perché sotto lo sguardo delle telecamere, dei cineasti, dei videomaker, dei giornalisti… si è consumata una sospensione tale dei diritti civili da segnare inesorabilmente il nostro Paese".

Ed è proprio questa sospensione che vuole raccontare Diaz. E proprio perché in quelle immagini si può comprendere il livello di violenza che emerge dalle carte processuali che un film come Diaz, spiega chi si batte ogni giorno per la libertà di informazione come Articolo21, "che la Rai deve trasmettere in prima ferrata il film Diaz".

Ecco il video dell'irruzione alla scuola Diaz

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