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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Disabili gravi privi del sostegno familiare, cosa prevede la nuova legge | Scheda

Un decreto ministeriale ha reso attuativa la legge "Dopo di noi". Saranno le Regioni a stabilire criteri e modalità di erogazione dei finanziamenti. Ecco cosa cambia nel dettaglio

Un decreto ministeriale ha reso attuativa la normativa relativa alle misure dedicate ai disabili gravi privi di sostegno familiare, la cosiddetta legge "Dopo di noi", misure fissate in termini generali che poi dovranno essere attivate dalle Regioni. 

Lo riferisce l'Aduc, specificando che "a tal scopo è stato istituito un fondo tenuto presso il Ministero del lavoro, dotato di 90 milioni di euro per il 2016, 38,3 milioni di euro per il 2017 e 56,1 milioni di euro a decorrere dal 2018. Il decreto attuativo ha tra le altre cose ripartito tra le Regioni i fondi del 2016."

La parola quindi passa ora alle Regioni che dovranno definire gli interventi sul territorio e i criteri e modalità di erogazione dei finanziamenti.

OBIETTIVI GENERALI

Sono diversi gli obiettivi della Legge "Dopo di noi", almeno sulla carta. L'Aduc ha pubblicato una guida che spiega nel dettaglio cosa prevede la nuova normativa.

In generale si vuole cercare di "deistituzionalizzare" le attività di assistenza e cura, ovvero passare da programmi uniformati uguali per tutti (internamenti in ospedali psichiatrici, programmi terapeutici precostituiti, etc.) a programmi personalizzati decisi dopo precise valutazioni, che promuovano l’accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine, e supportino la domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducono l’ambiente familiare, non isolate, dotate di tecnologie utili per la comunicazione, in modo da promuovere l’integrazione sociale ed impedire l’isolamento della persona.

Altro obiettivo è rendere il più possibile autonoma la persona, sviluppando programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana. Il disabile, per quanto possibile, deve inoltre poter autodeterminarsi e avere libertà di scelta.

Le prestazioni assistenziali devono essere garantite dalle Regioni, che assicurano inoltre l’assistenza sanitarie e sociale ai disabili, anche con la collaborazione dei Comuni.
Le misure vanno poi ad integrarsi con gli eventuali progetti individuali predisposti per la persona disabile dal Comune in intesa con la ASL locale.

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