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Giovedì, 25 Aprile 2024
Evasione fiscale

"Assolvete Dolce e Gabbana: sono dei creativi, non degli evasori"

Fanno già discutere le parole con le quali il pg di Milano, Gaetano Santamaria, ha chiesto l'assoluzione degli stilisti accusati di aver frodato il fisco: "Si occupano di stoffe, non di imposte"

Domenico Dolce e Stefano Gabbana "sono dei creativi impegnati tra stoffe, modelli, modelle, ricevimenti. Non me li immagino a gestire schemi di abbattimento fiscale". Con queste parole che stanno facendo discutere il procuratore generale di Milano, Gaetano Santamaria, ha chiesto l'assoluzione per i due fondatori della multinazionale e per altre quattro persone, tutte accusate di evasione fiscale per la presunta "estero-vestizione" di una società in Lussemburgo, la "Gado srl", che secondo il pg invece "operava effettivamente". 

Al centro delle polemiche non tanto la decisione del procuratore generale di chiedere l'assoluzione nel processo di secondo grado per i due stilisti, condannati in primo a un anno e 8 mesi, ma le parole usate.

"Il buon senso" ha spiegato Santamaria "mi porta a chiedere per tutti gli imputati l'assoluzione perché il fatto non sussiste". 

Con Dolce e Gabbana, quindi, sarebbero innocenti anche i tre amministratori e funzionari della Gado, Alfonso Dolce (in primo grado condannato a un anno e 4 mesi), Cristiana Ruella (1 anno e 4 mesi), Giuseppe Minoni (1 anno e 4 mesi) e il commercialista e consulente Luciano Patelli (1 anno e 8 mesi). 

Altre parole, altre polemiche: "Sapete - ha aggiunto il pg - cosa significa per un'azienda avere la guardia di finanza in sede? Per Dolce e Gabbana l'invasione della guardia di finanza è stata anche un colpo alla credibilità del marchio".

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