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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Così ho ucciso Elisa": il racconto di Sebastiani, la lettera all'amico e la busta misteriosa

La ricostruzione dell'omicidio e quella frase che avrebbe portato l'uomo, ossessionato da lei, a strozzarla nel pollaio: "Se va in porto quella cosa non c’è nemmeno più la necessità di vederci così spesso per fare questi lavoretti"

Con il passare delle ore diventa sempre più chiara la dinamica dell’omicidio di Elisa Pomarelli. Sulla base di quanto emerso dalle indagini, la giornalista de "Il Piacenza" Emanuela Gatti ricostruisce con minuzia le ultime ore della 28enne nonché tutti gli spostamenti di Sebastiani nelle fasi successive al delitto. Facendo emerge molte incongruenze rispetto a quanto inizialmente raccontato dal 45enne ai pm.

Riavvolgiamo il nastro e torniamo al 24 agosto. La sera prima di essere uccisa - racconta Il Piacenza - Elisa era andata ad una festa con le amiche. Il giorno dopo aveva appuntamento con Massimo. L'ultimo incontro con l'uomo che la ucciderà. Quella mattina Sebastiani le manda un messaggio su Whatsapp alle 8.35: "Buongiorno taty io sto arandi un po’ (sto arando, ndr), 12 12 e trenta son da te ok".

messaggi elisa massimo-3-2

Alle 9 Sebastiani va al bar Le Cocorite di Castellarquato e dice alla titolare che avrebbe voluto andare al mare con la fidanzata più giovane di lui che però non aveva voluto. Alle 9.19 l’uomo scrive ad Elisa: "Ok sei in colazione ih ih. Sono stati contenti in colazione quelli della tenuta an fatto il matrimonio ieri. Oramai sei una professionista".

L'incontro con Elisa e l'omicidio

Alle 12.25 Sebastiani arriva a Piacenza dove a Leroy Merlin compra alcune assi per costruire la casetta (mai finita e posta davanti alla sua porta di casa a Campogrande), poi recupera Elisa a casa a Borgotrebbia e vanno a Ciriano (alcune telecamere li riprendono: lei ha il braccio fuori dal finestrino e porta un braccialetto che ricorre in altre foto di lei pubblicate su Facebook). Dalle 13 alle 14 pranzano, poi vanno a casa di lui dove Elisa viene uccisa. Le telecamere riprendono i due amici che entrano nel pollaio alle 14.11 e dieci minuti dopo lui esce con il cadavere di Elisa in spalla. (In basso la foto del pollaio)

pollaio massimo sebastiani-2

La sosta al distributore di benzina

Alle 14.42 Massimo prende l’auto e va verso Cadeo (butta il telefono di lei?), poi torna a casa alle 14.42. Alle 14.46 arriva alla Total Erg di Capaneto dove fa 20 euro di benzina (ha Elisa cadavere nel baule). "Volevo andare a fare un giro su in collina da queste parti con la mia ragazza ma non è voluta venire. Sa come sono le donne..." avrebbe detto Sebastiani al titolare della stazione di servizio (in basso il video dell'uomo ripreso dalle telecamere). 

Alle 14.55 l’uomo passa sotto le telecamere di Sariano. Alle 15.50 compare a casa dell’amico Silvio Perazzi, il padre dell’ex compagna di Sebastiani che risulta indagato per favoreggiamento. I due bevono e parlano, poi Massimo va al bar di Celleri. Prima di andare dall’amico pare aver portato Elisa nella scarpata senza seppellirla, avrebbe corso a perdifiato nel bosco, sarebbe caduto più volte fino ad arrivare al punto dove l’ha nascosta. 

Le telecamere della LM Mortari catturano Massimo alle 16.42 mentre esce ed entra di nuovo dal pollaio. In quell’arco di tempo chatta con l’amica con la quale poi andrà a cena.

I messaggi inviati ad Elisa dopo averla uccisa

Poco dopo Sebastiani invia due messaggi su Whatsapp ad Elisa chiedendole di farsi sentire. Alle 16.48 scrive: "Tsty (sta per Taty, appellativo con il quale la chiamava e l’aveva memorizzata nella rubrica ndr) be scusa se mi sin arrabbiato ma mettiti nei miei panni dai fatti sentire". Alle 18.37 l’ultimo messaggio, questa volta audio: "Taty va beh rispondi quando riesci". Un chiaro (e goffo) tentativo di depistare le indagini. Il tabulato del traffico dati del cellulare della giovane smette definitivamente di tracciare il telefono come se fosse spento già alle ore 16.34 (quando forse Massimo lo ha gettato via nei campi?). 

Gli spostamenti di Sebastiani in auto

Alle 18.53 Massimo parla con il vicino di casa, entrambi rimangono nelle rispettive proprietà, alle 18.57 chiama il cellulare Elisa mentre due minuti dopo l’auto di Massimo viene catturata lungo la provinciale 6 mentre va verso Ciriano, alle 19.30 si vede mentre torna indietro, ossia verso Carpaneto.

Ed è in questi video – racconta ancora Emanuela Gatti su Il Piacenza - che l’auto presenta due dettagli che prima non c’erano. Nel primo passaggio (18.57) nella parte posteriore il paraurti posteriore presenta una riga evidente poco a destra rispetto all’asse mediano con un andamento dall’alto verso il basso, da destra a sinistra.

Nel secondo passaggio (19.30) si vede il distacco di una parte della minigonna in plastica sotto la carrozzeria nella parte sinistra. Entrambe le modificazioni devono per forza essere avvenute dopo le 14.55 quando l’auto viene rilevata verso Gropparello. Forse la vettura si è danneggiata quando stava portando Elisa nel bosco? In questo arco temporale (18.57-19.30) Sebastiani va in pizzeria Bellaria dove vede di nuovo Perazzi, poi si incontra con l'amica per andare a cena. 

La cena con l'amica

L'amica di Sebastiani sapeva di Elisa e dell’ossessione di lui. Davanti ad una pizza a Vigostano di Castellarquato Massimo non le parla della giovane, però dice di non averla vista quella domenica. La donna avrebbe detto agli inquirenti che Massimo le era sembrato tranquillo, sereno, anche se nei giorni precedenti si era confidato con lei dicendole di volersi togliere la vita perché sentiva troppo forte il peso del fallimento amoroso.

Alle 21.20 Massimo la saluta perché deve andare - così dice - a mettere le galline nel pollaio, dovevano comunque vedersi in piazza per bere qualcosa ma Massimo non torna più indietro. Alle 22.42 anche il suo cellulare cessa la propria attività. Il 45enne ricompare a mezzanotte a piedi e zaino in spalla sulla provinciale 10: lo vede una conoscente che gli sfanala per salutarlo, alle 23.47 viene ripreso da una telecamera di sorveglianza a Sariano: sta tornando da Elisa. 

La fuga di Sebastiani nei boschi

A mezzanotte cammina sul ciglio della strada. Nello zaino ha delle monete, un paio di pantaloni, forse una maglietta e un paio di scarpe pulite. Raggiunge Elisa: è ancora lì dove l’ha adagiata, d’altronde chi poteva mai trovarla? La prima notte la passa in un capanno, la seconda dorme accanto al suo corpo e le tiene la mano, la terza e la quarta pare averla trascorsa in mezzo a del fango in un campo, la quinta dorme in un bosco, mentre la sesta la passerebbe a casa di Silvio Perrazzi, padre della sua ex e amico. Si sarebbe introdotto nella sua abitazione quando l’amico non lo avrebbe potuto vedere. Così almeno sostiene la difesa.

La lettera lasciata nella cassetta della posta dell'amico Perazzi

Martedì 3 settembre Sebastiani scrive una lunga lettera a Perazzi che lascia nella cassetta della posta: l'amico la trova, la legge e chiama i carabinieri che quindi stringono il cerchio attorno a quell’area: hanno capito che Massimo vaga lì intorno. Tre giorni dopo Sebastiani realizza che non c’è più nulla da fare, la prende e la seppellisce poi, il 7 settembre stremato dalla fame si presenta davanti a casa di Perazzi a Costa Cerini che gli urla di andare via e chiama i carabinieri. Poi l’arresto di entrambi.

La busta misteriosa

Questo il resoconto dettagliato dei fatti. Anche sul movente (l’ossessione nutrita da Sebastiani nei confronti della 28enne) non sembrano esserci dubbi.

Resta però da accertare l’esistenza di una fantomatica busta di cui Sebastiani parla nella lettera che scrive a Perazzi. "Era meglio che domenica venivo da te a fare la spaghettata… domenica dopo aver pranzato eravamo alla casetta poi lei mi fa vedere una busta mi fa me l’an (me l'hanno, ndr) data sabato sera se la custodiamo ci danno molti soldi. Abbiamo avuto una discussione lei si e offesa e andata in strada a fatto l’autostop verso zena (cena, ndr) io alla sera quando son rientrato mentre entravo in casa ho sentito dove la roba. Io non trovato le chiavi sono scappato a piedi. Sono stato nascosto di qua e di la per quello".

Le ultime parole di Elisa: "Se va in porto quella cosa..."

Di questa busta Sebastiani parla anche al gip. Secondo l’uomo quel giorno Elisa gli avrebbe detto: "Se va in porto quella cosa non c’è nemmeno più la necessità di vederci così spesso per fare questi lavoretti". Queste sarebbero state le ultime parole di Elisa. Poi l'uomo avrebbe presa per il collo e l’avrebbe strozzata dentro il pollaio che avevano costruito insieme dopo il pranzo a Ciriano quella domenica. Avrebbe visto tutto buio, ma si sarebbe solo accorto di aver staccato un asse della casupola, ha raccontato alle Novate davanti al gip.

Con "quella cosa" Sebastiani pare faccia riferimento proprio a questa misteriosa busta, sulla quale sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti. Con "lavoretti" s’intende che i due lavoravano insieme, lei imparava da lui come arare, tagliare l’erba, ristrutturare Vespe, guidare i trattori e intanto racimolavano qualche soldo da reinvestire. Non è chiaro se la busta esista o meno, ma quelle parole "non c’è neppure la necessità di vederci così spesso" avrebbero scatenato la reazione rabbiosa dell’uomo. Stando almeno alla versione di Sebastiani. In realtà non è ancora accertato che si sia trattato di un delitto di impeto. 

Il ritrovamento del corpo di Elisa Pomarelli, foto Il Piacenza

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