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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Emanuela Orlandi, a 36 anni dalla scomparsa una nuova speranza per la famiglia

Secondo l'avvocato Laura Sgrò la Segreteria di Stato avrebbe aperto un'indagine sul caso della giovane sparita nel nulla il 22 giugno del 1983. Il fratello: "Speriamo sia arrivato il momento della verità"

La Segreteria di Stato vaticana ha autorizzato l'apertura delle indagini sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa nel giugno del 1983. A confermarlo all'Adnkronos è l'avvocato della famiglia Orlandi Laura Sgrò. "Stiamo seguendo gli sviluppi delle indagini delle Autorità vaticane - sottolinea - auspicando in una piena collaborazione, proseguendo comunque nelle nostra attività di indagini difensive".

Poche settimane fa la famiglia di Emanuela aveva chiesto di riaprire una tomba del cimitero teutonico, all'interno delle Mura vaticane. Tutto era partito da una lettera. "Cercate dove indica l'angelo": poche parole scritte in un messaggio arrivato l'estate scorsa all'avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, come indizio per ritrovare i resti di Emanuela. Secondo indiscrezioni le indagini del Vaticano potrebbero partire proprio dal cimitero teutonico, ma per ora non ci sono conferme ufficiali.

 "Al momento non ho comunicazioni al riguardo - ha detto infatti il portavoce del Vaticano Alessandro Gisotti -. Mi riservo di darle se ce ne saranno''.

Pietro Orlandi: "E' arrivato il momento della verità"

"Dopo 35 anni il Vaticano finalmente indaga ufficialmente sulla scomparsa di mia sorella. Speriamo che sia arrivato finalmente il momento per giungere alla verità e dare giustizia a Emanuela". A dirlo, sempre all'agenzia Adnkronos, è Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, dopo la notizia dell'apertura delle indagini in Vaticano.

Il fratello della donna ha sempre accusato la Santa Sede di aver avuto un comportamento reticente nella vicenda. "Il problema - aveva detto lo scorso dicembre Pietro Orlandi - è che non ci danno risposte e questa è la cosa più assurda, cioè è difficile anche riuscire a fissare un appuntamento tra il nostro avvocato e il Procuratore di giustizia vaticano. Non dico che si fanno negare, ma quasi. Un muro di gomma, una situazione veramente assurda". 

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