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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Emilio Fede rischia il carcere: "Ricattò i vertici Mediaset con fotomontaggi hot"

Il pm ha chiesto per lui 4 anni e 9 mesi di detenzione. Per l'accusa, l'ex direttore del Tg4 costrinse i top manager del Biscione a rivedere le condizioni del suo contratto e avere una buonuscita migliore

Il pm ha chiesto una condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere per Emilio Fede per estorsione, tentata estorsione e violenza privata. Fede è imputato per la vicenda dei fotoricatti ai vertici di Mediaset: fotomontaggi osé che ritrarebbero il direttore dell’informazione di Mediaset, Mauro Crippa, in compagnia di un transessuale e mentre fa uso di cocaina.

Un vero e proprio ricatto, secondo l’accusa, per costringere i top manager del Biscione a rivedere le condizioni del contratto che, nel marzo 2012, aveva portato al licenziamento del giornalista dalla direzione del Tg4. E in effetti, come ha ricostruito il magistrato durante la sua requisitoria in aula, la successiva trattativa “portò alla sottoscrizione di un accordo con un valore economico per Fede di gran lunga migliore rispetto al licenziamento in tronco”: 820 mila euro di buonuscita e tre anni di collaborazione.

Un accordo frutto di un'estorsione, ha detto il pm milanese: “La transazione è stata giustificata dai legali di Mediaset come un modo per evitare ripercussioni giudiziarie sul licenziamento in tronco di Fede. Ma affermare che la trattativa fosse legittima e condotta senza nessun condizionamento è una ricostruzione parziale. E’ stata una trattativa inquinata dalle pressioni e minacce effettuate certamente su Crippa e probabilmente anche sul presidente di Mediaset Fedele Confalonieri”.

Secondo l’ipotesi dell’accusa, a realizzare i fotomontaggi compromettenti sarebbero stati Gaetano Ferri, ex personal trainer del giornalista già condannato in abbreviato a 3 anni e 10 mesi, e due donne, Maria Madeo e Michela Faioni, che hanno già patteggiato la pena 2 anni e 4 mesi di carcere. L’ex direttore del Tg4 è anche imputato di violenza privata per alcuni sms minatori che sarebbero stati inviati a Ferri per spingerlo a “estorcere a Silvio Berlusconi due milioni di euro per evitare la diffusione di foto compromettenti di Crippa”.

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