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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Roma

Eredità Alberto Sordi, imputati tutti assolti perché "il fatto non sussiste"

Assolti l'autista di famiglia e altri collaboratori dall'accusato di aver raggirato il noto attore romano e la sorella, con l'appoggio di due avvocati e di un notaio

Non c'è stato alcun piano orchestrato per appropriarsi del patrimonio della famiglia Sordi, stimato in circa 50 milioni di euro. È quello che ha stabilito la sentenza del Tribunale di Roma che ha assolto nove imputati tra cui un notaio, due avvocati, il personale di villa Sordi e soprattutto lo storico autista e factotum di famiglia, Arturo Artadi, accusati a vario titolo di circonvenzione di incapace e ricettazione ai danni di Aurelia Sordi, sorella di Alberto, morta a 97 anni il 12 ottobre 2014. Sotto la lente degli inquirenti era finita in particolare una donazione di 2,3 milioni fatta al personale di servizio quando, secondo una perizia del Tribunale, la donna mostrava già evidenti segni di demenza degenerativa. A escogitare il 'piano' secondo l'accusa, era stato proprio Artadi, di origini peruviane e da sempre di casa a Villa Sordi.

Ecco in sintesi le tappe processuali più importanti in questa vicenda:

- febbraio 2013: la procura di Roma apre un'inchiesta sull'eredità di Alberto Sordi ipotizzando il tentativo di circonvenzione di incapace nei confronti della sorella Aurelia. A far scattare l'inchiesta è una segnalazione fatta un mese prima dal direttore della Banca Popolare di Sondrio di via Cesare Pavese dove Artadi aveva depositato una delega firmata dall'anziana donna per la gestione dei suoi beni.

- 15 settembre 2014: il pubblico ministero Eugenio Albamonte chiede dieci rinvii a giudizio nei confronti dell'autista di 'Albertone' e della moglie Luna Zavala Salinas (nel frattempo deceduta), degli avvocati Carlo Farina e Francesca Piccolella, il notaio Gabriele Sciumbata e di altri 5 dipendenti: per l'accusa avrebbero ricevuto in diverse occasioni cospicue somme di denaro varianti dalle 150mila alle 400mila euro.

- 23 settembre 2014: la Cassazione convalida il sequestro di circa 400mila euro in donazioni e il divieto di avvicinarsi ad Aurelia, sorella dell'attore, nei confronti dell'ex factotum della famiglia.

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Aurelia Sordi posa davanti al costume indossato dal fratello Alberto nel film "Il marchese del Grillo"

- 12 ottobre 2014: muore a 97 anni Aurelia Sordi, sorella dell''Albertone' nazionale. Lo stesso giorno Artadi interviene con una nota denunciando che la morte dell'anziana è avvenuta proprio pochi giorni dopo il suo allontanamento da Villa Sordi e che la salute "della signorina Sordi, fino alla fine di settembre era stata ottima" ed era "improvvisamente decaduta dopo il mio allontanamento. Lei e Alberto sono stati per me come dei nonni, quasi dei genitori. Mi hanno fatto venire dal Perù che avevo appena diciotto anni e mi hanno insegnato tutto" scrive nella nota. 20 ottobre 2015: i dieci indagati vengono rinviati a giudizio dal gup Costantino De Robbio.

- 3 ottobre 2018: il pm Eugenio Albamonte chiede una condanna a 4 anni e una multa di 2500 euro per il notaio Gabriele Sciumbata e per l'avvocato Francesca Piccolella, 3 anni e 5 mesi e 200 euro per l'autista Arturo Artadi che è stato a servizio sia dell'attore che della sorella, 2 anni e 300 euro di multa vengono chiesti invece per l'avvocato Carlo Farina. Per quanto riguarda il personale di servizio che avrebbe goduto di donazioni di denaro da parte di Aurelia Sordi, la Procura chiede condanne per due anni e sei mesi e 5000 euro di multa.

- 28 febbraio 2019: si arriva alla sentenza di oggi che assolve tutti gli imputati con la formula "perché il fatto non sussiste". Disposto anche il dissequestro delle somme agli imputati. Una decisione che di conseguenza fa rimanere valido a tutti gli effetti il testamento lasciato da Aurelia Sordi a favore della Fondazione Museo Alberto Sordi, contro cui decine di parenti intentano una causa civile che è ancora pendente.

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