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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

Processo No Tav, Erri De Luca insiste: "Sabotaggio per legittima difesa"

Lo scrittore rilascia una dichiarazione spontanea in tribunale a Torino nel processo che lo vede imputato per istigazione a delinquere. La sentenza è attesa in giornata

ROMA - "Confermo la mia convinzione che la linea di sedicente alta velocità in Val Susa va ostacolata, impedita, intralciata, dunque sabotata per la legittima difesa della salute, del suolo, dell'aria, dell'acqua di una comunità minacciata. La mia parola contraria sussiste e aspetto di sapere se costituisce reato".

Lo ha affermato lo scrittore Erri De Luca in tribunale a Torino, dove è accusato di istigazione a delinquere, per le sue affermazioni a favore degli atti di sabotaggio dei No Tav. Lo scrittore ha detto di non volere le attenuanti generiche e di aver impedito "ai miei difensori di presentare istanza di incostituzionalità del capo di accusa" che se accolta "avrebbe fermato questo processo, trasferito gli atti nelle stanze di una Corte costituzionale sovraccarica di lavoro, che si sarebbe pronunciata nell'arco di anni".

De Luca, che ha presenziato a tutte le fasi del processo, ha esordito dicendo che sarebbe stato presente in quest'aula "anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione". "Sono incriminato per aver usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico", ha proseguito lo scrittore, "perché pronunciato da persone come Gandhi e Mandela".

Immagini della protesta No Tav dell'11 aprile

"Difendo l'uso legittimo del verbo sabotare nel suo significato più efficace e ampio. Sono disposto a subire una condanna penale per il suo impiego ma non a farmi censurare o ridurre la lingua italiana", ha concluso De Luca.

La notte dei "folletti": passeggiata notturna Notav | Foto da Twitter

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