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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Messina

Stromboli, spenti gli ultimi focolai: turisti in fuga dopo l'eruzione

Canadair e vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere gli ultimi roghi. Molte persone stanno lasciando l'isola, anche in assenza di un ordine di evacuazione. Il sindaco di Lipari: ''Ginostra sembra una zona di guerra''

Fuga da Stromboli dopo l'esplosione del vulcano che ha scatenato il panico sull'isola siciliana, provocando anche la morte di Massimo Imbesi, un 35enne originario di Milazzo, in provincia di Messina. Nelle ultime ore molte persone, soprattutto turisti, stanno lasciando l'isola, sia per il timore di rivivere ancora quell'esperienza traumatica come quella di ieri, tra incendi provocati dal magma e interventi di soccorso. Ginostra, meno riparata rispetto alla piazza di Stromboli, ha subìto danni importanti e in una settantina sono stati già evacuati da ieri pomeriggio. In giornata potrebbe anche essere disposta l'autopsia di Imbesi. Secondo i vigili del fuoco la causa della morte potrebbe essere asfissia ma si attendono accertamenti più probanti. 

Come racconta Antonio Caffo su MessinaToday, i vacanzieri, molti tedeschi, hanno paura. In prefettura è stata attivata l'Unità di crisi. Non c'è un ordine di evacuazione ma è ovvio che l'ansia si fa sentire tra i residenti di Stromboli.Tre aliscafi straordinari sono stati attivati dalla compagnia Liberty Lines per trasportare un gruppo di turisti in fuga da Stromboli dopo l'esplosione di ieri pomeriggio. I turisti sono stati portati a Lipari e a Milazzo. Tra loro anche alcuni isolani con bambini piccoli. 

Stromboli, spenti gli ultimi focolai

"Abbiamo lavorato tutta la notte ma ora i focolai sono stati spenti". A parlare è uno degli operai forestali della Regione siciliana che da ieri ha lavorato, con i colleghi, fino all'alba di oggi per riuscire a spegnere tutti gli incendi che fino a ieri sera hanno bruciato ampi spazi verdi dell'isola..

Il sindaco di Lipari: "Ginostra sembra una zona di guerra"

''Ginostra sembra una zona di guerra, è l'area più colpita, completamente ricoperta da detriti e pomice nera''. A dirlo è il sindaco di Lipari, Pietro Giorgianni, rientrato nella notte da Stromboli e Ginostra dopo l'eruzione che ieri ha seminato il panico ed è costata la vita a un giovane escursionista di Milazzo. Nella notte ci sono state piccole scosse, avvertite dalla popolazione ma che non hanno creato danni. ''La situazione è sotto controllo dice il primo cittadino - e sta tornando lentamente alla normalità ma c'è ancora molta paura e preoccupazione''. Durante la notte un vasto incendio ha tenuto in apprensione gli abitanti di Stromboli.

L'eruzione dello Stromboli, 3 luglio 2019 (Foto Ansa)

''Era comunque lontano dal centro abitato'' precisa il primo cittadino. Intanto a Ginostra, da ieri al buio, è stata ripristinata l'energia in metà del paese. ''I tecnici di Enel sono di nuovo al lavoro stamattina per cercare di normalizzare la situazione''. A Ginostra in tanti, soprattutto i residenti, hanno preferito, però, non lasciare le loro case. ''Non ci sono state evacuazioni, abbiamo messo a disposizione diversi mezzi per chi volesse allontanarsi volontariamente dalle isole. Per garantire la loro tranquillità più che per un reale pericolo per la loro incolumità'', conclude il sindaco.

"Dall'alba a spalare detriti"

"Dall'alba siamo tutti impegnati a spalare detriti che raggiungono anche i sei-otto centimetri di altezza". Così Gianluca Giuffrè, abitante di Ginostra la frazione più colpita dalla violenta esplosione che si è registrata ieri pomeriggio a Stromboli causando la morte di un giovane escursionista di Milazzo e il ferimento di un altro, un turista brasiliano.

"Durante la notte che è stata relativamente tranquilla - dice Giuffrè - abbiamo avvertito piccole scosse ma niente di più". 

Ieri Giuffrè dopo lo scoppio e il terrore ha subito portato al sicuro la moglie e i due gemellini che hanno trascorso la notte a Milazzo. "Per ora preferisco che stiano al sicuro - dice - se ci fosse un allarme sarebbe difficile scappare con due bimbi piccoli".

Eruzione Stromboli, i precedenti

Due esplosioni, le più forti mai registrate dal 1985, poi il fuoco e l'immensa coltre di fumo seguita da una pioggia di lapilli incandescenti. La tragedia avvenuta ieri pomeriggio sullo Stromboli, con la morte di una guida escursionista di origine milazzese, riporta alla memoria altri eventi che hanno lasciato il segno sull'isola. Il vulcano, infatti, non è nuovo ad avvenimenti straordinari  che ogni volta però creano il panico a residenti e turisti.

Nel 2007, l'ultimo episodio degno di nota con un'attività parossistica caratterizzata da esplosioni e tanta cenere caduta su tutta Stromboli. Mentre è ancora impresso nella mente dei tanti isolani lo tsunami del dicembre del 2002. In quell'occasione l'eruzione causò diverse frane da cui  ha avuto origine un vero e proprio maremoto con onde alte fino a dieci metri. La furia del mare in quel caso non aveva risparmiato abitazioni e infrastrutture provocando ingenti danni.

L'episodio di ieri pomeriggio è stato ricostruito dalla fredda analisi del'Istituto di Geofisica e vulcanologia. Una sequenza di eventi durati pochi minuti ma comunque in grado di uccidere e terrorizzare centinaia di persone tra residenti e turisti.

 "A partire dalle 16:46 del 3 luglio 2019, si è verificata una violenta sequenza esplosiva parossistica che ha interessato l'area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli. Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza dell'Osservatorio Etneo dell'Ingv è stato possibile distinguere due eventi esplosivi principali molto ravvicinati, rispettivamente alle 16:46:10 e alle 16:46:40".

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