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Venerdì, 29 Marzo 2024
POLEMICHE

Un gasdotto che poteva non scoppiare

E' polemica dopo che una condotta del gas si è incendiata in provincia di Teramo. Dito puntato contro istituzioni e grandi opere non sostenibili per il territorio: ecco cosa pensano i movimenti per l'acqua abruzzesi

Scatta la polemica  dopo che una condotta del gas si è incendiata nel comune di Pineto, in provincia di Teramo. Le prime ipotesi parlano di uno smottamento, dovuto al maltempo, che ha provocato la caduta di un traliccio della corrente sulla condotta. Una tragedia sfortunata.

Ma secondo qualcuno la sfortuna non c'entra: "E' proprio lo scenario che da mesi denunciamo, senza essere ascoltati, per le nuove opere che vogliono realizzare in Abruzzo" spiega il forum abruzzese dei movimenti per l'acqua. Quello che i movimenti si chiedono è molto semplice: questa sarebbe la sicurezza delle infrastrutture energetiche tanto decantata dalle multinazionali che ne vogliono imporre di nuove ed inutili per gli abruzzese?

GRANDI OPERE NON SOSTENIBILI - Il problema sarebbero proprio le grandi opere che si stanno portando avanti in questa zona, senza tenere conto della sostenibilità e dell'impatto che hanno sul territorio: "Il caso, ad esempio, dell'elettrodotto Villanova-Gissi e dello stoccaggio gas di S. Martino sulla Marrucina (che dovrebbe stoccare 157 milioni di mc di gas) è paradigmatico. Due grandi opere inutili che vogliono realizzare in aree a fortissimo rischio frana e sismico senza che il Ministero dell'Ambiente - che ha dato il via libera - abbia valutato la loro interazione nonostante siano a 100 metri di distanza!" continuano i movimenti per l'acqua. 

LE DENUNCE DEI CITTADINI - I cittadini e gli abitanti della zona hanno già denunciato la situazione e le risposte sono state molto chiare, ma sono stati smentiti dai fatti di cronaca oggi: "Sentiamo in continuazione ripetere come un mantra: tutto senza rischi. Addirittura ci tocca sentire dire che i tralicci dell'alta tensione sono utili perché stabilizzano i terreni in frana". 

BASTA GRANDI OPERE - Dito puntanto contro le istituzioni che in Abruzzo in particolare stanno portando avanti una serie di infrastrutture, con l'obiettivo di trasformare la regione in una "hub dell'energia". Ma i movimenti non ci stanno: "A noi espropri e rischi, a loro i guadagni. La nostra solidarietà va alle persone che hanno subito le conseguenze di questo incidente".  Si coglie l'occasione anche per lanciare una proposta: " Serve una moratoria immediata rispetto a queste mega-opere inutili per gli abruzzesi. Inoltre bisogna puntare a mettere in sicurezza e a gestire correttamente i rischi di quelle esistenti" concludono i movimenti. 

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