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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Padova

Padova, nudo in piazza grida "Allah Akbar": espulso

Espulso ieri dalla questura il tunisino Bargaoui Marouene, ventiduenne, che nei giorni scorsi in due diverse occasioni ha gridato “Allah Akbar” in Prato della Valle tra i passanti

PADOVA - Il ventiduenne tunisino, M.B., che tra il primo e il 15 luglio scorsi era stato fermato dalla polizia in Prato della Valle, a Padova, completamente nudo e inneggiante “Allah Akbar”, è stato espluso.

Il primo episodio risale alla sera dello scorso primo luglio, poco prima di mezzanotte, quando, in stato di alterazione psicofisica, si era messo a correre senza vestiti in mezzo alla gente a passeggio nella piazza. In quell’occasione, alcuni passanti preoccupati avevano allertato il 113 e subito dopo una pattuglia della polizia, intervenuta sul posto, aveva tentato di calmarlo per accompagnarlo in questura, ma il giovane era riuscito a divincolarsi fuggendo verso la basilica di Santa Giustina.

Con l’aiuto di altre due pattuglie, il tunisino era stato rincorso e bloccato, nonostante per fuggire avesse colpito con uno schiaffo un agente e un morso alla mano un altro poliziotto. Il tunisino è stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile dal 118, dove è stato ricoverato in Psichiatria.

Dopo due settimane, lo scorso 15 luglio alle 10.30, il tunisino aveva ripetuto la scena, correndo nudo per la principale piazza della città patavina e urlando frasi in arabo tra cui “Allah Akbar”, sotto gli occhi esterrefatti dei passanti da cui la nota attrice Eleonora Cardinale, in quei giorni a Padova per le riprese del suo ultimo film. Allertata la polizia, dopo averlo rincorso per Prato della Valle, sempre con difficoltà, gli agenti sono riusciti a bloccarlo e ammanettarlo.

Sbarcato a Lampedusa nel 2011, entrato ed uscito dal carcere più volte perché arrestato per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio oltre che plurindagato per reati contro la persona commessi anche durante la detenzione, nel 2013 l’Ufficio immigrazione di Padova ha rigettato la sua istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di pericolosità sociale, notificandogli il decreto  mentre era ancora in prigione.

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