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Giovedì, 25 Aprile 2024
Terrorismo

Considerava l’Italia paese di miscredenti, espulso un marocchino a Vicenza

L'uomo aveva rifiutato di prestare giuramento per ottenere la cittadinanza italiana per non "offendere la sua religione". E' stato rimpatriato in Marocco con un volo diretto

E' stato espulso dall’Italia un marocchino di 44 anni, che era residente a Santhià, in provincia di Vicenza e e coniugato con una cittadina italiana convertita all’Islam. L’uomo era stato segnalato nell’ambito di indagini condotte dalla Digos di Vercelli per aver manifestato un percorso di radicalizzazione che lo aveva portato a considerare l’Italia un paese di miscredenti, non idoneo alla permanenza della sua famiglia. Il provvedimento nei riguardi dell’immigrato è stato firmato dal ministro dell’Interno, Marco Minniti.

La procedura di espulsione è stata eseguita - si spiega in una nota - per motivi di sicurezza dello Stato. L’uomo è stato imbarcato su un volo diretto in Marocco. "Con questo rimpatrio, il 26° del 2017, salgono a 158 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso, espulsi con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015 ad oggi", si aggiunge.

Nel 2012 - si aggiunge - aveva rifiutato di prestare giuramento per ottenere la cittadinanza italiana, confidando ad alcuni connazionali che l’accettazione dello status avrebbe offeso la sua religione e che l’osservanza della Costituzione avrebbe violato i dettami shariatici. Le indagini acquisite sulla deriva radicale del marocchino - si sottolinea - sono state poi confermate anche da elementi della comunità islamica vercellese, dove in passato ha svolto funzioni di imam.

Rintracciato il 25 marzo a Torino, all’esito dell’udienza di convalida, è stato espulso dal territorio nazionale e rimpatriato con un volo diretto in Marocco.

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